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Senza domani

Questo è il sottotitolo del film Edge of tomorrow (D. Liman, 2014) in cui Tom Cruise appartenente all’esercito mondiale, coinvolto nell’onnipresente invasione aliena, è costretto a ripetere, ogni volta che viene ucciso, lo stesso giorno, cercando di andare sempre un po’ più avanti.
È quanto sembra accadere oggi nel centro Italia, dove le scosse si ripetono senza soluzione di continuità, quotidianamente, con la gente costretta a rivivere la stessa esperienza quasi ogni giorno. Proprio come un film che sembra non finire mai.
Cercando di capire cosa effettivamente stia succedendo e perché, non è semplice, bombardati dalle notizie di televisione e giornali, stiamo perdendo la nostra capacità critica a tutto vantaggio del potere vigente che così facendo ci tiene nell’ignoranza più totale.
Per chi si appresta a leggere il testo che segue potrebbe sembrare solo un’accozzaglia di congetture senza nessuna validità scientifica. Inoltre i concetti che andrò ad esprimere possono sembrare incredibili o addirittura sconvolgenti, ma chi è dotato di una forte onestà intellettuale potrebbe almeno rilevare dei forti dubbi che sono quelli che in realtà dovrebbero spingere la vera ricerca scientifica altresì impegnata a raccogliere solo certezze che sembrano ormai essere giunte al capolinea.
Ripercorrendo brevemente i fatti, dopo il sisma del 24 agosto scorso di Magnitudo (M) 6.0, ci sono state altre forti scosse, due il 26 ottobre, rispettivamente di M 5.4 e M 5.9; il 30 ottobre di M 6.5 (che è la più alta scossa registrata in Italia dopo il terremoto in Irpinia del 1980). Da non dimenticare poi la scossa registrata il 28 ottobre al largo del Mar Tirreno meridionale, nei pressi del temutissimo vulcano Marsili di M 5.7.
Questi fenomeni tellurici hanno interessato una vasta zona dell’Italia centrale, ripresa dai satelliti, all’incirca di 600 km2 (ma secondo altri arriverebbe a 1000 km2), con uno spostamento verso ovest di 30 cm ed una depressione che arriva a ben 70 cm.
Tutti questi eventi sono riconducibili a fenomeni naturali (come dicono gli esperti, quando basta che uno di loro vada in televisione per dire che tutto è sotto controllo) oppure c’è dell’altro? È possibile prevedere i terremoti o addirittura scatenarne uno artificialmente? A che punto è lo stato dell’arte?
Attualmente lo studio per prevedere i fenomeni tellurici si basa sui precursori sismici. Il più importante fra questi è lo studio del gas Radon. «Il radon è un gas che si forma dalla trasformazione dell’uranio 238. Rimane intrappolato nelle rocce, finché all’avvicinarsi di un terremoto le microfratture che si formano nelle rocce non lo portano a sfuggire dalla crosta terrestre. L’utilizzo del radon come precursore di un sisma è tornato prepotentemente alla ribalta poco prima e soprattutto dopo il sisma dell’Aquila del 2009. In quel caso, infatti, Giampaolo Giuliani… un tecnico incaricato di controllare i rilevatori di radon (la cui radioattività può alterare i risultati degli esperimenti con i neutrini), osservando i sismografi e le oscillazioni di radon ha iniziato a notare delle correlazioni che facevano pensare all’avvicinarsi di un sisma. Secondo Giuliani la sua voce venne sottovalutata e il terremoto fece morti e distruzioni»(1).
Come se non bastasse anche per quanto riguarda il sisma del 24 agosto, Giuliani, indica come «con i suoi macchinari di monitoraggio sia possibile prevedere un terremoto con una finestra di 6-24 ore di anticipo. Ed infatti – racconta Giuliani – 5 ore e mezza prima del terremoto di Amatrice, alle 22 del giorno 23, i macchinari collocati in Abruzzo hanno registrato un picco allarmante. Nessuno però vuole vedere i suoi macchinari, nè chiede informazioni sul metodo utilizzato»(2). Perché nessuno vuole prenderlo in considerazione?
Marco Pizzuti nel suo libro Scoperte scientifiche non autorizzate (Edizioni Il Punto d’Incontro, 2011) solleva molte inquietanti questioni: ripercorre anche la storia di Nikola Tesla, lo scienziato più occultato dalla società contemporanea. Pizzuti «si sofferma poi su molti altri studiosi ribelli condannati all’oblio dall’establishment, dimostrando che l’intreccio tra scienza accademica e potere economico blocca l’umanità in uno stato di schiavitù. L’ostracismo con cui sono stati colpiti molti ricercatori “eretici” è tutt’uno con l’egemonia del sapere ufficiale e con la corte di disinformatori i cui raffazzonati “argomenti” si possono confutare conoscendo, ad esempio, gli studi di Tesla»(3).
E non finisce qui, se volete sapere altre informazioni sull’argomento, su youtube (l’indirizzo lo troverete nelle fonti) gira un video di 35’ dal titolo La verità sul terremoto 2016 – Documentario censurato; censurato perché in esso si parla anche del rapporto tra sisma e PIL e delle armi segrete per scatenarne uno!
Prima di toccare questo delicato tema è bene conoscere la differenza tra Terremoti Naturali e Terremoti Artificiali.
I terremoti naturali  «sono vibrazioni o assestamenti improvvisi della crosta terrestre, provocati dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo» (Wikipedia).
Terremoti artificiali. In un’interessante intervista(4), che vi consiglio di leggere attentamente, Gianni Lannes intervista il prof. Ignazio Guerra docente di Sismologia all’Università di Cosenza ed ex ufficiale dell’esercito italiano. Per brevità riportiamo il passo più indicativo: «I terremoti artificiali vengono provocati in maniera industriale a scopo di ricerca scientifica e ricerca mineraria. A scopo di ricerca scientifica, una volta abbiamo programmato una esplosione di cariche di dinamite da dieci tonnellate, nel Golfo di Taranto perché al momento dello scoppio programmato, una serie di persone con i sismografi portatili erano posizionate ogni 10-20 km lungo la linea che unisce l’Italia alla Yugoslavia, e questo nel 1973, in modo da registrare le onde sismiche prodotte dai terremoti artificiali. Abbiamo realizzato tanti altri esperimenti di questo genere anche sulla terraferma usando camion imbottiti di dinamite. Si scavano buche profonde anche 150 metri nel sottosuolo e si riempiono di candelotti di dinamite avvitati l’uno sull’altro, registrando con sismografi l’effetto dell’esplosione». E questo logicamente non accade solo in Italia, ma in ogni altra parte del mondo. In questa guerra ambientale sono implicati i più importanti centri di ricerca internazionali, la Nato e logicamente Usa e Russia. Proprio gli Stati Uniti d’America risultano i più preparati, sempre pronti a creare nuove armi belliche, come appunto le armi climatiche e tettoniche, proprio quelle che occorrono per innescare terremoti artificiali.
La prima arma verso la quale guardano i ricercatori di confine è il famigerato sistema H.A.A.R.P. (acronimo di High Frequency Active Auroral Research Program), sito nei pressi di Gakona, Alaska. Breve parentesi: l’analoga struttura russa, ma ne esistono altre in diverse zone del mondo, anche in Italia, si chiama Pamir 3, più volte oggetto di discussione da parte dello stesso Putin. Attraverso un intricato sistema di antenne, HAARP bombarda la ionosfera facendo rimbalzare fasci di energia quando e dove vogliono i responsabili. In pratica  «possono creare sismi e quindi scatenare movimenti tellurici potenti dove vogliono smuovendo le faglie. Lo possono fare anche per questioni politico-economiche,  per motivi legati nel distogliere l’opinione pubblica dai problemi reali»(5).
In pratica le attuali armi geofisiche permetterebbero disastri atmosferici, alterando il clima generale, terremoti e tsunami. L’HAARP nel linguaggio diplomatico degli USA è così definito: «Il progetto è anche oggetto di numerose teorie cospirative, compresa l’affermazione che HAARP sia un’arma climatica o geofisica. Cioè, non confermiamo né smentiamo queste informazioni!»(idem). E difatti HAARP è la prima accusata per quanto riguarda il terremoto in Giappone con tanto di tsunami e gli enormi danni causati dal danneggiamento della centrale atomica di Fukushima. Ci sarebbe ancora molto da dire in quanto gli eventi catastrofici sembrano aver aumentato la loro intensità: Israele si prepara a fronteggiare uno tsunami dopo le scosse nel Mediterraneo (contagio sismico). Il famoso “anello di fuoco”, la fascia costiera che va, partendo da ovest, dall’Australia, salendo verso la Cina , Russia e scendendo ad est, toccando tutto il continente americano dagli Usa fino al Cile nel profondo sud, ha ripreso la sua attività vulcanica.
Ma come già detto in passato eventi globali stanno accadendo anche su altri pianeti del sistema solare, “qualcuno” ci ha già avvertito, il pericolo potrebbe essere qualcosa che si nasconde, per ora, nello spazio più profondo…

Note e fonti:

  1. http://www.focus.it/scienza/scienze/979
  2. http://www.luogocomune.net/LC/index.php/23-energia-e-ambiente/4486-giancarlo-giuliani-il-terremoto-si-poteva-prevedere
  3.  http://www.tankerenemy.com/search/label/Armi%20tettoniche#.WBoHi_nhDIU
  4. http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/01/terremoti-naturali-e-terremoti.html
  5. http://www.segnidalcielo.it/haarp-e-armi-tettoniche-perche-la-predizione-dei-terremoti-va-occultata/

http://www.segnidalcielo.it/laumento-dellattivita-sismica-causata-dallaccelerazione-del-nucleo-della-terra/

http://www.repubblica.it/scienze/2016/10/31/news/ecco_perche_la_terra_continua_a_tremare-150987447/

http://www.segnidalcielo.it/sisma-scienziati-russi-applicano-con-successo-la-georadiolocalizzazione-per-prevedere-i-terremoti/

http://www.segnidalcielo.it/trema-il-pericoloso-anello-del-fuoco-terremoto-m-7-0-in-russia-e-forti-scosse-in-california/

http://www.segnidalcielo.it/contagio-sismico-israele-si-prepara-a-un-possibile-tsunami/

http://www.segnidalcielo.it/documento-inedito-la-verita-sul-terremoto-2016-tra-stratagemmi-e-inganni-dei-politici-dopo-le-tragedie-solo-soldi-e-pil/

http://www.segnidalcielo.it/cataclisma-globale-dopo-il-sisma-del-centro-italia-un-terremoto-e-stato-registrato-nei-pressi-del-vulcano-marsili-gli-alieni-dargos-lo-avevano-previsto/

http://www.repubblica.it/scienze/2016/11/02/news/gli_ultimi_terremoti_hanno_deformato_600_km_quadrati_di_territorio-151153797/?ref=r_ext_st_wind

https://www.youtube.com/watch?v=qz6h5CxE3rY

Photo credits: http://www.ilfattoquotidiano.it/

Independence Day: il ritorno

independence-day-resurgenceCinquant’anni fa, l’8 settembre 1966 la NBC, mandò in onda il primo episodio della saga di Star Trek, diventata un marchio della FS e dove tra le altre cose si parlava della Federazione Galattica dei Pianeti che, oggi a distanza di mezzo secolo, è ancora lungi dal divenire. Pochi giorni fa è uscita la notizia del remake del film Alien Nation (G. Baker, 1988) in cui gli alieni, sfuggiti al controllo di un’altra razza ET, arrivano con una gigantesca nave madre (mother-ship), chiedendo asilo alla popolazione terrestre ricevendo in cambio diffidenza e disprezzo. Esattamente a distanza di 20 anni è uscito un altro marchio fortunato Independence Day: rigenerazione, ancora con la firma del “grande distruttore” e ormai maestro indiscusso del catastrofico: Roland Emmerich. Dopo una sofferta rispolverata al cast, manca il pezzo grosso Will Smith, e con l’introduzione di nuovi personaggi: il presidente interpretato da Bill Pullman (in pensione, ma ancora presente e funzionale nella trama perché colpito da molte visioni su un possibile secondo attacco) è stato sostituito al timone della nazione più potente della Terra dalla presidente Lanford, l’attrice Sela Ward, donna dal carattere aggressivo, ma allo stesso tempo senza polso e senza carisma, in una sorta di augurio, forse profetico, per la senatrice Hillary Clinton, nella corsa alla Casa Bianca; l’introduzione di un nuovo personaggio interpretato dalla bravissima Charlotte Gainsbourg, specializzata nell’identificare i segnali lasciati dagli alieni sul nostro pianeta. Capitolo a parte per lo scienziato Levinson/Goldblum, addirittura a capo dell’Earth Space Defeance, una sorta di SDI Strategic Defeance Iniziative di reganiana memoria, ma che diversamente dalla realtà non si tratta solo di una serie di satelliti per la difesa, ma per l’aver costruito sulla Luna una potentissima stazione militare con tanto di cannone al plasma, e per aver progettato, usando retro ingegneria aliena un velivolo ibrido molto potente che agli ufologi potrebbe ricordare la vera flotta spaziale terrestre denominata Solar Warden che, secondo quanto scoperto dall’hacker Gary Mckinnon consta di 8 astronavi più 43 ricognitori piccoli ed opera sotto il comando del Naval Network Usa e lo Space Command Operations (1). Nel film, la civiltà umana, è riuscita a rimettersi in piedi ricostruendo tutte le città distrutte durante il prima attacco e anzi, adesso l’umanità è assai progredita, avendo a disposizione l’ingegneria aliena, e vive sotto un’unica bandiera, un’unica legge e in pace da vent’anni senza conflitti armati fra le varie nazioni: questa davvero noi la denominiamo fantascienza, ma è il primo motivo per il quale i potenti della Terra sono restii al famigerato Disclosure della presenza aliena sulla Terra in quanto tale rivelazione avrebbe l’effetto di un collante per tutti i popoli: il vero traino dell’economia mondiale, la guerra, i conflitti, la vendita delle armi, le varie differenze, le guerre sante e non, il terrorismo, ecc. scomparirebbero, e l’umanità respirerebbe la stessa aria (parafrasando JFK in un famoso discorso), non più inquinata e senza global warming ed è chiaro che tutto ciò andrebbe contro gli interessi del Nuovo Ordine Mondiale che si basa sul millenario concetto del divide et impera. Come accennato poc’anzi alcuni personaggi del primo film: il vecchio presidente, il simpatico dottor Okun interpretato ancora da Brent Spiner (il “Data” di Star Trek), il guerriero Congolese capo dei ribelli che hanno sconfitto gli ultimi alieni rimasti, sono perseguitati da visioni che si manifestano sottoforma di impulsi sonori che arrivano direttamente al cervello e che per quest’ultimo hanno a che fare con una sorta di linguaggio alieno con un preciso simbolo: il cerchio o in 3D una sfera. La letteratura ufologica è piena di esempi simili, si va dalla mappa stellare ricordata sotto ipnosi regressiva da Betty Hill (rapita insieme al marito, primo caso di abduction registrato), al codice binario di uno dei sottoufficiali nella foresta di Rendlesham in Inghilterra, in un IR2 nei pressi della base RAF di Woodbridge. E ora the arrival: l’arrivo, il ritorno. Tra parentesi, in The Arrival (D. Twohy, 1996), film interpretato da Charlie Sheen, radioastronomo, il quale scopre che l’aumento del riscaldamento globale (global warming) è causato da extraterrestri insediatisi nel sottosuolo terrestre. In Arrival (D. Villeneuve) in uscita a novembre, invece, viene usato un linguaggio simile al simbolo usato nel film in questione, che ha sempre come base il cerchio. Se nel primo film veniva detto che gli alieni, che parcheggiarono l’astronave madre lunga solo 500 km di diametro, nei pressi della Luna e che spostavano la loro civiltà di pianeta in pianeta per depredarne le risorse naturali, ora si scopre che in realtà la civiltà aliena non è stata del tutto distrutta, ma arrivano con un’altra mega astronave madre di quasi 5.000 km di diametro, con una propria gravità, e che atterra nell’oceano atlantico, da costa a costa. Se vi fanno paura le dimensioni e pensate che dimensioni del genere sono davvero incredibili, fate una breve ricerca in rete e vi accorgerete che alcuni satelliti hanno ripreso oggetti (astronavi aliene?) prossimi al sole delle dimensioni del pianeta Terra! Inoltre all’interno dell’immenso Ufo, in una sorta di alveare, vive la regina, concetto questo che rimanda naturalmente alla saga di Alien, che come nel film Aliens: scontro finale (J. Cameron, 1986), alla fine viene anch’essa uccisa. Stavolta lo scontro finale (sarà veramente l’ultimo?) si svolge come al solito nell’Area 51, diventata ormai il quartier generale delle forze armate terrestri. Se il nuovo I.D. sempre spettacolare dato l’apporto immancabile della computer graphics (CGI) e con gli alieni questa volta disegnati totalmente al computer non riuscirà, cinematograficamente, a rinverdire i fasti e il successo del primo film (1996) seppur definito dalla critica un videogioco, come visto ci sono alcuni concetti ed elementi che corroborano le tesi ufologiche e che hanno come novità inserita nella narrazione un concetto che va al di là dell’ufologia stessa, toccando le alte punte della cosiddetta esopolitica. Prima dell’arrivo dell’immensa nave spaziale, uno strano fenomeno preannuncia l’arrivo di una sonda aliena perfettamente sferica: la perfezione sferica è già di per sé un potente messaggio (v. il film Sfera di B. Levinson), appartenente ad un’altra civiltà aliena, ma che gli ottusi militari americani distruggono, dalla serie prima spari e poi fai domande. All’interno della sfera distrutta viene trovata un’altra sfera, ma di dimensioni molto più piccole, perfettamente liscia, levigata e di colore bianco, che in realtà ricorda il simbolo percepito da chi avvertiva il ronzio nelle orecchie, una sorta di Hard-Drive contenente tutta la scienza di una razza aliena giunta sulla Terra per avvertire del pericolo che stanno correndo, spiegando che anche la loro civiltà è stata attaccata dagli stessi alieni ostili. Non aggiungo altri spoiler, dico solo che il contenuto della piccola sfera, con interfaccia sonora umana potrebbe far balzare di colpo la nostra civiltà, secondo la scala di Kardashev, direttamente al Tipo III, che definisce una civiltà intergalattica. Ma il concetto può essere, come detto, ampliato, in questo caso non è stata applicata la famosa prima direttiva, tanto cara a Star Trek: una civiltà superiore non può interagire con una civiltà meno evoluta, in quanto l’evoluzione stessa deve seguire il proprio percorso. Nella realtà, purtroppo ciò non è avvenuto, gli alieni di tipo nordico, avvertirono l’umanità del pericolo portato dalla razza dei grigi (2), ma il governo americano in primis non dette ascolto a tale monito perché avevano già stipulato, nel 1954 nella base aerea di Muroc, il famigerato “patto scellerato”: tecnologia extraterrestre in cambio di vite umane.

Note e fonti:

1. http://www.universo7p.it/solar-warden-il-progetto-spaziale-top-secret/
2. http://www.hackthematrix.it/?p=7628?p=7628?p=762
http://www.fantascienza.com/21625/independence-day-rigenerazione-9-cose-da-sapere-sulla-nuova-invasione
wikipedia

Photo credits: www.fantascienza.com

Virus Versus 5: World War

elab«È la natura, il miglior serial killer vivente!».
La fatidica frase è tratta dal film World War Z (M. Forster, 2013), con la star Brad Pitt, basato sul libro di Max Brooks World War Z: An Oral History of the Zombie War.
Ebbene sì, siamo giunti al quinto capitolo sui virus, per poter leggere gli altri articoli precedenti potete consultare l’elenco completo del blog.
Il virus Zika «si sta diffondendo in maniera esplosiva» ha dichiarato il direttore generale dell’Oms Margaret Chan, che per forza di cose ha proclamato lo stato di emergenza sanitaria globale che in poche parole, significa, più o meno, pandemia. La tentazione però di cadere in facili allarmismi è molto facile, ma comunque, «il virus potrebbe infettare 3-4 milioni di persone nelle Americhe, 1,5 milioni delle quali in Brasile, dove, da meno di un anno a questa parte sono nati più di 4 mila bambini con microcefalia, una malformazione neurologica che comporta una crescita ridotta del volume del cervello e della circonferenza cranica, con possibili danni neurologici anche gravi»(1).
Le notizie però, esattamente come per l’Ebola, sono estremamente contraddittorie. Comunque «una relazione causale fra il virus Zika e le malformazioni dei neonati non è ancora stata stabilita, è solo fortemente sospettata».(2) Siamo sicuri però al 100% che quanto sta accadendo sia solo “colpa” della natura o come sempre più spesso accade c’è lo zampino umano?
Al diffondersi del nuovo virus killer, che si trasmette con la puntura della zanzara Aedes Aegypti, responsabile anche dei contagi di febbre Dengue e Chikungunya, compaiono i sintomi simili all’influenza, con febbre bassa, mal di testa, dolori articolari. Tramite le zanzare (vettori virali) il virus attacca l’embrione umano, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza (aspetto questo molto importante come vedremo più avanti, nda).
Nel Regno Unito, intanto si dà il via alla prima modifica genetica degli embrioni umani, una delle pianificazioni dell’èlite di Potere che forse sta dando il via al progetto di riduzione della popolazione mondiale, infatti, negli incontri segreti delle èlite (CABAL-Illuminati), si è discusso spesso di tali argomenti, trattati diverse volte anche su questo blog.
La recente comparsa del focolaio del virus Zika in Brasile, che viene attualmente ricollegata alle zanzare geneticamente modificate che sono sviluppate dalla società di biotecnologie britannica Oxitec, finanziata dalla fondazione di Bill Gates e gentile signora…
«L’Oxitec introduce zanzare Aedes geneticamente modificate nelle foreste brasiliane dal 2011 per far fronte alla febbre Dengue. La società produce ben due milioni di zanzare geneticamente modificate a settimana nella propria sede di Campinas, in Brasile».(3)
Ma… sì purtroppo c’è ancora un ma: la correlazione tra virus e microcefalia, mi ha fatto accendere la classica lampadina. Collegando questi due fattori, un terzo elemento più forte e più avanzato potrebbe essere in gioco. Nel suo ultimo libro “Humans are not from Earth: a scientific evaluation of the evidence”, il ricercatore Ellis Silver «propone una teoria sulla provenienza della razza umana davvero al confine con la fantascienza, egli ritiene che gli esseri umani potrebbero non essere originari della Terra, ma essere stati ‘portati’ dall’esterno decine di migliaia di anni fa»(4). Tra i diversi punti elencati per spiegare la sua tesi, è interessante notare quanto afferma: «È strano che le teste dei neonati siano così grandi, rendendo difficile il parto, fino a provocare la morte della madre e del bambino». (idem)
Tutto questo si ricollega per forza di cose a uno degli aspetti più sconvolgenti dell’ufologia: il fenomeno conosciuto come adbuction.
È ormai accertato da testimonianze verbali, documentate e fisiche che molte donne rapite, in particolar modo, dalla specie detta “dei grigi”, vengono fecondate anche artificialmente (o rapite già in stato di gravidanza) e il feto rimosso dopo circa tre mesi di gestazione, facendo rimanere con un palmo di naso i “dottori” che sono interpellati per chiarire l’accaduto.
Gli ufologi non sanno ancora qual è il fine di tutto ciò, ovvero l’agenda degli alieni, soprattutto in questo caso specifico, molto probabilmente stanno creando una nuova razza ibrida per sopperire alla loro incapacità di procreare che ha portato la loro specie quasi all’estinzione, oppure popolare questo mondo in caso di catastrofe o un altro pianeta morente o ancora nel peggiore dei casi: la conquista e la colonizzazione di questo pianeta!
«Il problema è che molti non credono che qualcosa possa avvenire finchè non è già avvenuta, non è stupidità o debolezza, è solo la natura umana» (World war Z).

 

Note e Fonti:

1. http://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/16_gennaio_28/virus-zika-esplosivo-potrebbe-contagiare-3-4-milioni-persone-fc775996-c5cb-11e5-b3b7-699cc16119c2.shtml1
2. http://www.luogocomune.net/LC/index.php/21-medicina-salute/4334-zika-la-nuova-ebola
3. http://www.segnidalcielo.it/nwo-dopo-il-virus-killer-zika-ora-si-passa-alla-manipolazione-degli-embrioni-umani/
4. http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/12/23/studioso-americano-gli-esseri-umani-non-provengono-dalla-terra-ma-da-un-altro-pianeta/
http://www.coscienza-universale.com/alieni/alieni-abduction-gravidanze-sintomi-blue-planet-project/
http://www.ilpost.it/2015/11/13/830-donne-muoiono-ogni-giorno-di-parto/
http://www.askanews.it/esteri/oms-dichiara-emergenza-sanitaria-mondiale-per-il-virus-zika_711723345.htm

Il seminatore e il seme: fede, speranza e amore

Nota dell’autore:
Di solito non scrivo recensioni sul blog, il cinema è solo uno spunto per parlare di altri argomenti chiave, come il complottismo, ad esempio, nel film appunto c’è la storia delle missioni Apollo dichiarate false; ma stavolta ho voluto dare una mia particolare interpretazione e quindi il testo che segue, il cui contenuto non è prettamente cinematografico, in realtà è quello che mi sono sentito di scrivere, una lettura personale in merito a ciò che ne è scaturito subito dopo aver visto il film.

L’uomo non è fatto per rimanere sulla Terra, ma per lasciarla.
Sembra una parabola, è vero, e lo è; anche se l’angoscia che pervade per buona parte dell’opera di Nolan, lascia, alla fine della visione, un retrogusto triste e malinconico.
E chiaramente, la parabola alla quale è possibile fare riferimento, parafrasandola, è quella del seminatore e del seme.
Anche se è più corretto parlare di ex-seminatori.
Infatti, una piaga non specificata ha ridotto in polvere tutte le coltivazioni della Terra, salvando, al momento, solo il mais, e le distese coltivate, dove non sono rinsecchite, sono attraversate da tempeste di polvere (come le famose Dust Bowl che imperversarono negli Stati Uniti quasi alla fine degli anni Trenta, nel periodo della grande depressione), condannando la razza umana ad un futuro tutt’altro che roseo, conducendola quasi sull’orlo dell’estinzione.
La mancanza di cibo è presente in altre pellicole come ad esempio 2022: I sopravvissuti (R. Fleischer, 1973) e il protagonista quindi, che è anche un ex-pilota della Nasa, non è dissimile da altri personaggi ed eroi cinematografici che in passato si sono cimentati con dedizione e coraggio contro il futuro negativo che incombe su tutto il genere umano. Quando viene lanciato il seme che ci possa essere la possibilità di riscrivere il futuro dell’intera specie umana, viaggiando oltre l’inimmaginabile, alla ricerca di una nuova Terra, il seminatore-pilota, raccoglie, anche se, con una certa riluttanza, la sfida.
Nasce allora la speranza, e le sue azioni ora non sono più quelle semplici, abituali, quasi rituali, ma sono gesti sicuri che rivelano una matrice quasi divina, tipica «dell’amore che non calcola». Per questo non può dire con sicurezza alla figlia, se e quando ritornerà. La sua partenza «è un invito alla speranza e alla fiducia che si fonda non sui calcoli o sulle previsioni della futurologia», ma sul trascendentale che si manifesta nella storia. È un classico che la vicenda sia a lieto fine, la parabola del seminatore raggiunge il suo epilogo, il padre e la figlia finalmente si ritrovano, ma in una situazione completamente ribaltata, lui rimasto giovane (per la teoria della relatività) che stringe la mano di una donna morente.
Dopo i ripetuti fallimenti delle missioni precedenti, basate purtroppo però sull’inganno, concepito dallo scienziato, «ecco il successo che ripaga della fatica»: il buon seminatore può finalmente sedersi sul portico di casa ad ammirare i verdi prati dell’asettica stazione spaziale che l’ha raccolto, mentre vagava alla deriva nello spazio interstellare.

Citazioni:
http://www.adonaj.net/old/lettura/vangelo_marco_04.htm

Virus Versus 4: Doomsday

Eh sì, siamo già al quarto capitolo sui virus.
Il primo articolo dal titolo Virus Versus (per quei pochi che non lo sapessero versus in latino significa contro), mi fu pubblicato sulla rivista Stargate Magazine n° 13 (settembre 2003).
Il secondo, dal titolo Virus Versus 2: il (probabile) ritorno, mi fu pubblicato sulla rivista telematica DNA Magazine (2005), ormai non più presente in rete. Il terzo, invece lo potete leggere proprio su questo blog (Virus Versus 3: Ultimatum).

Certo avrei potuto inserire nel titolo il termine Apocalypse, anche in riferimento alla saga cinematografica Resident Evil e non usare il termine DoomsDay che letteralmente significa giorno del giudizio universale, anch’esso tra l’altro titolo di un film (2008).
L’argomento pandemia è uno dei miei preferiti, al cinema, s’intende, i titoli si sprecano: da L’esercito delle 12 scimmie (T. Gilliam, 1996) dal quale, anche al costo di ripetermi, mi piace spesso estrapolarne la citazione: «È stato ieri, che la follia di oggi, ci ha preparato al silenzioso trionfo, della disperazione di domani», a Virus Letale (W. Petersen, 1995) con un cast stellare di cui faceva parte anche l’istrionico Donald Sutherland alle prese, in un’altra pellicola, anche con pandemie difficili da combattere perché l’elemento scatenante arrivava dallo spazio. Idea non tanto peregrina poiché alcuni anni fa, il professore inglese Chandra Wickrmasinghe, all’epoca del Cardiff Center for Astrobiology, affermò che alcuni virus sono proprio così difficili da combattere perché appunto la loro origine potrebbe essere non terrestre.
Purtroppo però in questo testo, i concetti base non appartengono né alla fantascienza, né tantomeno alla fantascienza al cinema, ma alla nuda e cruda realtà.
Ormai la parola Ebola è entrata in tutte le case (si spera entri solo così), grazie ai media ufficiali che stanno riportando le drammatiche notizie che arrivano soprattutto dall’Africa.
Ma come stanno le cose?
L’epidemia di Ebola, la tremenda febbre emorragica, è ormai «fuori controllo» ed è «una potenziale minaccia alla sicurezza globale»; a parlare non è il solito scienziato pazzo di uno dei film sopra elencati (nel film di Gilliam è proprio uno scienziato che diffonde intenzionalmente il virus), ma Barak Obama. Nell’articolo del Corriere della Sera si legge inoltre che «le persone ormai muoiono in mezzo alla strada» (non sembra la scena di un film?), e che, speriamo non sia troppo tardi, ma «il mondo ha la responsabilità di agire». Gli Stati Uniti hanno però già un piano (quelli si sà non vanno nemmeno al gabinetto senza averne uno… o erano i russi, non ricordo): 500 milioni di dollari stanziati, ai quali si aggiungono i 175 già spesi e 3000 militari pronti a partire per l’Africa occidentale.
In un articolo Ansa dal titolo Ebola, Obama: “Epidemia fuori controllo”, l’Onu avverte che, secondo stime ufficiali, i casi di Ebola potrebbero salire fino a 20.000 entro la fine di quest’anno, mentre per la Banca Mondiale «l’impatto economico dell’Ebola su Sierra Leone, Guinea e Liberia potrebbe essere catastrofico».
Continuando si legge inoltre che l’Ebola «potrebbe devastare il Continente. Una preoccupazione condivisa dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, secondo il quale Ebola non è solo una crisi sanitaria: ha gravi conseguenze economiche, umanitarie e sociali che potrebbero diffondersi ben oltre i Paesi colpiti».
Quindi, fortemente a rischio non sono solo i Paesi oggi colpiti ma anche quelli limitrofi e addirittura tutto il Continente Africano. Ma l’Africa non è così isolata come un tempo (e non è che sia coperta da una cupola invisibile) e se il virus varcasse i suoi confini e arrivasse a contagiare altre zone continentali come l’Europa? Sarebbe possibile?
Certo, secondo me, 100 anni fa la pandemia conosciuta come “febbre spagnola” si fermò anche perché i mezzi di trasporto, i traffici, non erano così estesi e frequenti come oggi. Ed ecco perché a Londra, a fine luglio scorso, è stato indetto un Congresso dal nome quanto mai inquietante: il Cobra Meeting, presieduto da Philip Hammond, il nuovo Ministro degli Esteri del Regno Unito. Nel Congresso è risultato chiaro che ormai la Gran Bretagna si trova di fronte ad una «minaccia… che potrebbe arrivare a Londra grazie a quelle decine di voli quotidiani» che arrivano proprio da quell’area, in particolare dalla Liberia e dalla Nigeria (fonte).
Uno scenario da paura e se in tutto questo inseriamo concetti cari ai complottisti, e le notizie non dette in tv, attingendo dai siti d’informazione alternativa, la situazione diventa ancora più allarmante.
In un articolo del New York Times, che conferma la denuncia del sito web voxnews.info, si legge che è possibile che il virus Ebola stia mutando e potrebbe diventare addirittura trasmissibile attraverso l’aria (tecnicamente il virus diventerebbe aerobico), cioè non più trasmissibile solo attraverso lo scambio di fluidi corporei, ma semplicemente con uno starnuto (fonte).
Se da un lato ci si prodiga per trovare quantomeno un rimedio, un vaccino per arrestare il virus prima che si trasformi in una vera pandemia e grazie all’OMS forse siamo vicini (il farmaco sperimentale antivirale denominato Zmapp sembra abbia riscontrato risultati positivi negli Stati Uniti), dall’altro lato come sempre la cosa suggerisce forti sospetti. Infatti sembra che esista un «intricato legame tra il Pentagono e alcune evoluzioni medicinali avvenute tra i giganti farmaceutici come Mapp Biopharmaceutica o l’azienda canadese Tekmira Pharmaceuticals, che lavorano per brevettare la pillola magica contro Ebola, siamo ben lontani dall’essere filantropi umanitari, questi potrebbero monopolizzare un mercato multimilionario e, nel peggiore dei casi, sviluppare un’arma biologica letale» (fonte).
E quella dell’arma biologica letale, cioè di un virus creato, sviluppato e raffinato dai militari (a Fort Detrick?), per imporre in aree prestabilite il loro egemonico controllo, potrebbe essere la causa dell’abbattimento dell’aereo in Ucraina sul quale viaggiava Glenn Thomas, esperto del virus, eliminato proprio perché intenzionato a rivelare i veri retroscena (fonte), vista la crisi globale non è certo un’idea campata in aria: un modo come un altro per risolvere la situazione.
Forse non ci dobbiamo preoccupare solo di eventi estremi, legati al clima, ai terremoti, fenomeni globali, come un impatto meteorico, oppure brillamenti solari, forse l’estinzione di una gran parte dell’umanità potrebbe avvenire per colpa (ma con una forte spinta umana), di uno degli esseri più piccoli che un Dio beffardo, seppur «nella sua infinita saggezza» ha messo su questa Terra.

Il Medio Evo prossimo venturo

«Sapevo che sarebbe successo. Questo o qualcosa di simile. C’erano stati segnali. Sì, tutti pensavano che fossero sciocchezze…».
Questa citazione è tratta da uno degli asciutti dialoghi del film The Road diretto da John Hillcoat nel 2009, a sua volta tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy (2006), vincitore del Premio Pulitzer l’anno successivo. Nel film non è specificato il cataclisma che ha spazzato via quasi l’intera umanità, ridotta ormai ad un numero irrisorio di individui che vagano sulla superficie di un pianeta ormai morto. Nessun animale, nessun filo d’erba, con gli alberi, sinistri scheletri, che cadono con un tonfo sordo.
Cataclisma naturale, o antropico, oppure un mix di entrambi? Non lo sappiamo e non ha importanza e, anche se in un certo senso in alcuni post precedenti se ne era già parlato, alcuni fatti stanno attirando l’attenzione generale, tenuto conto che da qualche tempo, aspettavo lo spunto per ritornare sull’argomento.
Navigando in rete ci sono moltissime risorse, notizie e siti, lontani anni luce dall’informazione mainstream, che trattano questi argomenti, però sono pochi quelli che attuano una sorta di crossover, riuscendo ad unire fatti con un contenuto diverso, ma che alla fine portano tutte ad una ben precisa sensazione: quella che qualcosa di grosso si stia preparando.
Fenomeni globali che comprendono clima, vulcani, terremoti, sinkhole, sinistri suoni e boati su tutta la Terra, la minaccia del Sole (ultima CME il 2 agosto), di virus letali, eventi estremi ma, eventi anche di tutt’altro genere, come ad esempio l’acutizzarsi della crisi sociale dovuta principalmente all’aspetto economico, l’acuirsi di conflitti in tutto il mondo come le ostilità in Ucraina, la sempre più zona calda in Medio Oriente con le guerre in Siria, Iraq (False Flag studiate a tavolino?) e l’eterno scontro a Gaza dove continua la strage di innocenti, tutte prove per il NWO che ormai sembra essere proprio dietro l’angolo. Con Mario Draghi che sentenzia: «I governi cedano la sovranità», una frase proprio in stile Nuovo Ordine Mondiale.
Ed è proprio da quello che sembra il braccio secolare del NWO che arrivano le prime avvisaglie: «Vogliono farci tornare al Medio Evo», è ciò che si legge nell’articolo a firma di Enrico Franceschini, ed è quanto emerge dall’ultima riunione dell’ormai famigerato gruppo Bilderberg. Nei tre giorni d’incontro avvenuto ultimamente alle porte di Londra i membri del club più esclusivo del mondo hanno stabilito la propria agenda che con procedimento a cascata si ripercuoterà inevitabilmente su tutti i governi del globo.
Di riflesso, potremmo essere la prima specie intelligente a causare la distruzione totale del proprio habitat, volenti o meno presto dovremo confrontarci con le nostre più grandi paure e se continueremo a sfruttare in maniera quasi ossessiva l’ambiente circostante, la situazione non può che peggiorare a vista d’occhio: quale sarà il destino del pianeta Terra?
Thomas Malthus (1766-1834), economista e demografo inglese già in tempi non sospetti, due secoli fa, disse che: «la popolazione mondiale non può crescere illimitatamente perché le risorse del nostro pianeta sono limitate»(1), tanto da meritarsi l’appellativo di “lugubre parroco”, ma non è lugubre, anzi, il dato di fatto che il 19 agosto è stato il giorno dell’Overshoot Day, cioè «abbiamo prelevato più di quanto avevamo a disposizione fino a dicembre».
Dal 2000, secondo i calcoli del Global Footprint Network, il prelievo, se così si può dire, è drasticamente aumentato e di conseguenza, l’Earth Overshoot Day si é spostato da inizio ottobre nel 2000 al 19 agosto di quest’anno(2).
Nel 1964, l’astronomo russo Nikolai Kardashev, propose una sua interessante tabella: in base alla quantità di energia che ogni civiltà potrebbe disporre, ci sono tre diversi tipi di civiltà tecnologicamente avanzate nell’universo. Quella che ci interessa in questo caso è la Civiltà di “Tipo I”, cioè una civiltà in grado di utilizzare (in modo indolore, aggiungo io), tutta l’energia disponibile sul proprio pianeta (nel nostro caso, la Terra). Ma dove si colloca, in questo caso, la nostra civiltà? Ebbene, secondo Kardashev, per ora, la nostra civiltà è, per usare un termine sportivo, ancora inchiodata al palo, cioè è di “Tipo 0”.
Per la verità, sempre secondo Kardashev siamo al punto 0,72, una civiltà basata sull’economia di mercato; ma, secondo me, siamo ancora più indietro, al punto 0,4: una civiltà in cui le classi inferiori producono i beni per le classi superiori che si dedicano solo al consumo di questi: il Medio Evo, appunto.
Quindi a che cosa dobbiamo prepararci? A tutto, in precedenza abbiamo accennato al clima, ormai definitivamente messo sotto controllo intelligente tanto da permettere di causare disastri controllati in aree ben delimitate (guerre climatiche). Lo sdoganamento di virus più o meno letali: Aids, Ebola come detto, virus creato per testare nuovi farmaci, sperimentato e raffinato dai militari, per ottenere così una potente arma biologica, e ancora Dengue, morbo di Marburg e l’ultimo arrivato, dal nome quasi impronunciabile: il virus Chikungunya.
E per finire la costante minaccia del Sole con le sue devastanti Espulsioni di Massa Coronale che se investissero direttamente il nostro pianeta con un’onda elettromagnetica, tutta la tecnologia e le strumentazioni elettroniche sarebbero bruciate all’istante. Impossibile? È già successo, nel 1859, fenomeno conosciuto come “evento Carrington”, dal nome dello scienziato che si accorse dell’accaduto.
Di colpo la nostra fragile, sonnolenta e corrotta civiltà tornerebbe indietro di secoli. Per non parlare poi dell’evento di Livello Estintivo conosciuto come Super Flare, in grado di incenerire in pochi attimi tutto il pianeta. Cosa fare quindi? Pregare? Non sarebbe una cattiva idea, visti i tempi. Ma basterebbe?
«Se c’è un Dio lassù, a quest’ora ci ha già voltato le spalle. E chiunque ha creato l’umanità non troverà alcuna umanità qui. Nossignore… » (The Road).

Note:
1. I. Robertson, Sociologia, Bologna, Zanichelli, 1988.
2. Fonte retecivicaitaliana.it

Altre fonti, oltre a quelle con link nel testo:
http://altrogiornale.org/natura-gli-eventi-precipitano/
http://www.ilvelino.it/it/article/2014/05/27/papa-questo-sistema-economico-disumano-per-mantenersi-scarta-le-persone/41eed49d-198a-478c-a9ab-8221cbfe3f32/
http://altrogiornale.org/tempesta-solare-disastro-annunciato/
http://www.disinformazione.it/due_piccioni.htm
http://www.segnidalcielo.it/2014/08/26/aumento-terremoti-strani-suoni-e-crateri-giganti-cosa-sta-succedendo-alla-terra/
http://www.disinformazione.it/ebola2.htm

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