L’alba del giorno dopo

2012_We believe.jpgIl film di cui al titolo, diretto da R. Emmerich nel 2004 (al link la mia recensione L’alba del giorno dopo) è uno dei film più catastrofici della storia del cinema (ma lo è di più “Segnali dal futuro”) e il regista sembra averci preso gusto nel distruggere l’umanità e il nostro pianeta visto che tra pochi giorni uscirà l’apocalittico “2012”. Basta la parola, o meglio, il numero. Quella che segue è solo la mia opinione ed è possibile che la stessa potrebbe già essere stata espressa da altri, oppure che, nel sintetizzare abbia commesso qualche errore, tenendo presente che in rete (ma non solo) c’è di tutto e di più sulla fatidica data (leggere tutto quindi è impossibile), il giorno che, secondo il calendario Maya, segnerà la fine di un’èra: iniziata oltre 3.000 anni prima di Cristo, si concluderà appunto il giorno del solstizio d’inverno del Natale 2012, dopo 5125 anni (fine del 13° ciclo Baktun) del “Computo Lungo”. Con il termine della quinta èra, si concluderà anche 1 anno galattico che dovrebbe durare (per quanto detto, il condizionale è d’obbligo e più o meno a seconda delle teorie e dei diversi calcoli), 25.620 anni: tanto, infatti impiega il sole ad attraversare le 12 case dello zodiaco. Non solo, ma in quel preciso giorno il nostro pianeta ed il Sole saranno allineati con il centro della Via Lattea. Viene dato credito, ultimamente sembra che anche gli scienziati della Nasa si stiano adeguando, al calendario Maya perché, millenni fa hanno saputo predire l’eclissi di sole dell’agosto 1999, sbagliando solo di pochissimi secondi! Inoltre altri popoli e civiltà antiche parlano anch’esse di immani catastrofi che, ora, sarebbero dietro l’angolo. Si spera che non accada nulla, ma eventi catastrofici, come il diluvio, sono già successi in passato e se noi ne abbiamo memoria significa che qualcuno è sopravvissuto; poi ci sono gli eventi catastrofici, quelli di livello estintivo (E.L.E., vedi il film “Deep Impact”) dove non avremo scampo e riferiti a potenti tempeste solari che farebbero collassare il campo magnetico terrestre invertendone i poli. Questi eventi però, possono verificarsi in qualunque momento, tuttavia c’è un altro evento non catastrofico e/o estintivo, che si può includere nella sfera del metafisico: molti sostengono che il 21.12.2012, quando cioè la Terra sarà allineata con il centro della galassia, da questo partirà un’onda di energia quantica che arriverà sulla Terra e attraverserà ogni cosa vivente, cambiando radicalmente e per sempre la coscienza degli uomini, inaugurando una nuova èra di pace e di fratellanza universale. Quindi quel giorno fatidico sarà semplicemente un cambio di data e la fine del mondo per come lo conosciamo (le antiche civiltà avevano una concezione ciclica del tempo, una ruota, a differenza di oggi che il tempo viene concepito come una freccia che dal passato và verso il futuro). Comunque, a me non interessa tanto il 21 dicembre 2012, ma il “day after”, il giorno dopo: come sarà “L’alba del giorno dopo”, su quale Terra splenderà il nuovo sole? Se dovesse mai succedere l’irreparabile, così sia, vorrà dire che mi siederò su una collina a godermi l’ultimo spettacolo o il primo del nuovo mondo e se mai dovessi vivere un altro minuto, un solo altro minuto, prego il Dio che è nel “più” alto dei cieli di viverlo in un mondo diverso, non come questo. Se si dovesse dare ascolto agli antichi i tempi sono vicini perchè tutto succederà quando «il materialismo avrebbe trionfato sulla simbiosi tra uomo e natura» (Profezia Maya, dalla trasmissione “Mistero”). Mi auguro, infine, che il nostro mondo cambierà «ad un livello tale, che non si potrà più tornare indietro. Non so se la vittoria sia possibile, so che saranno richiesti grandi sacrifici, e poiché il destino dei più, dipenderà da pochi, dobbiamo tenere ancora duro» (da “X-Men III”). Non sono uno che gode nel vedere la fine di tutte le cose, ma «nella situazione attuale l’umanità si merita un grosso spavento». Molti chiaramente non saranno d’accordo, ma tant’è, e come si dice: ai posteri l’ardua sentenza, però in questo caso, i posteri, potremmo essere noi…

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