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Costretti a scappare

PHO_7289_campo_sfollati.jpg «Dalla metà degli anni ’90 una brutale guerra ha imperversato nella Repubblica Democratica del Congo. Centinaia di migliaia di persone sono state sfollate dalle loro case».
Inizia così il video realizzato dalla Irin (Integral Regional Information Network – U. N. Office) intitolato Forced to flee (www.irinnews.org/filmtv.aspx#) che indaga sul ritorno alle ostilità, in Congo.
Negli anni ’90 appunto, a partire dal vicino Rwanda, l’etnia degli Hutu compì un tremendo massacro ai danni dell’altra etnia Tutsi, così come viene magistralmente mostrato nell’intenso film diretto nel 2004 dal regista Terry George dal titolo Hotel Rwanda, dove tra l’altro viene fatto intuire che, a quell’epoca, l’ONU non intervenne in maniera adeguata. Secondo quanto riportato sul sito del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, che ringrazio anche per la gentile concessione delle foto), nella zona di Kivu (Congo) sono ripresi i combattimenti fra militari (Hutu) e guerriglieri irregolari. I ribelli comandati da Nkunda (di etnia Tutsi) stanno mettendo a ferro e fuoco la regione costringendo sia le truppe regolari ad indietreggiare, ma soprattutto mettendo in fuga centinaia di migliaia di profughi, in particolare bambini, che non hanno cibo e un posto sicuro per dormire.
Solo alcune ONG come il già citato VIS (attivo nella zona di Goma) e AGIRE si stanno interessando alla cosa anche perché ancora una volta l’ONU sembra latitare avendo lasciato a presidiare il fronte solo pochi Caschi Blu.
Intanto la situazione diventa ogni giorno sempre più «catastrofica» e la Croce Rossa Internazionale è inefficace «vista l’impossibilitata di portare aiuti in città» (peace reporter).
Inoltre, è l’appello proprio del VIS, manca una costante, cospicua e ferma copertura giornalistica per questa che come altre nel mondo è stata definita una guerra dimenticata.
Ora la domanda è: perché tutto questo? È solo una questione interna o c’è dell’altro? Perché in alcuni conflitti la comunità internazionale, con grande risalto da parte della stampa, interviene in maniera adeguata?
Sembra strano, ma in questo caso le risposte ci sono, solo che sono difficilmente digeribili da chi, come il mondo occidentale, vuole continuare a dormire sonni tranquilli. Risposte che potrebbero andare anche oltre la percezione del senso comune delle cose.
congo_0.jpgQuando si inizia un conflitto armato, bisogna innanzitutto rifornirsi di tutto un particolare equipaggiamento, soprattutto armi, anche molto sofisticate. Già e chi vende le armi ai ribelli specie in una zona considerata terzo mondo e con quale denaro vengono pagate?
La risposta alla prima parte della domanda è facile: i trafficanti internazionali. Sì, ma chi è che regola il mercato?
Senza girarci troppo intorno, nel film Lord of War (Andrew Niccol, 2005 ) viene affermato che sono gli stessi che sono sempre al tavolo delle trattative internazionali, soprattutto a quelle che riguardano la pace.
E tutte le trattative internazionali in special modo quelle che riguardano la pace avvengono sotto l’egida dell’ONU…
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda di cui sopra (il denaro), questa è la mia modesta opinione: le armi e quanto altro non vengono pagate subito, ma il tutto verrebbe poi saldato a cose fatte, secondo la promessa di chi muove di nascosto le trame di un qualunque conflitto, quando si arriverà alla spartizione delle ingenti risorse naturali di cui la zona in questione è piena: promessa che (ma non c’è la controprova), sarà ben lungi dall’essere mantenuta.
Così viene alimentato il conflitto, in questo modo vengono manipolati chi non ha niente altro da perdere se non la vita, ma la ciliegina sulla torta potrebbe essere che per arrivare agli ingenti guadagni, i pochi potenti (proprietari tra l’altro dei più importanti network) stiano “modellando il mondo” a loro piacimento. Quindi, così come ho avuto modo di scrivere in passato nell’articolo Shaping the world, i massacri perpetrati in tutto il mondo ed impuniti, potrebbero rientrare in una delle famigerate Alternative proposte dalla Jason Society ad Eisenhower che, in ossequio al pensiero di T. Malthus, prevedono il taglio della popolazione.
È solo una guerra dimenticata o è una guerra nascosta?

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