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Oppenheimer: la bomba e… l’altra verità!

Un film complesso
Complesso da vedere, da metabolizzare e di conseguenza complesso da analizzare per poter dipanare il nocciolo della questione, in quanto le prospettive o se preferite le chiavi di lettura, sono diverse, perché toccano diversi livelli di conoscenza.
Tecnicamente impeccabile e con un cast stellare, anche se con una terza parte, effettivamente un po’ lunga, tesa a discriminare lo scienziato, ma anche l’uomo che sta dietro a esso: J. Robert Oppenheimer, padre della bomba atomica, ma fermamente contrario alla bomba “H” per il cui rifiuto fu costretto a subire quasi un processo per tradimento e affiliazione al comunismo, con revoca del Nulla Osta di Sicurezza dalla preposta Commissione, prima della definitiva riabilitazione.
Basato sul libro scritto a quattro mani da K. Bird e M. J. Sherwin dal titolo: “Robert Oppenheimer – Il Padre della Bomba Atomica (American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer)”, sceneggiato (con stesura in prima persona per immedesimarsi e far immedesimare maggiormente lo spettatore) e diretto da Christopher Nolan, regista profondo, che non lascia mai nulla al caso: «Uno dei progetti più impegnativi che abbia mai realizzato per la sua portata e per l’ampiezza della storia…»(1).
Il regista londinese, con all’attivo opere quali Inception (2010), e più propriamente Interstellar (2014) e Tenet, (2020) ha girato in formato IMAX, il suo preferito, con pellicola da 70mm. appositamente creata dalla Kodak, con un’ottima fotografia e montato con riprese sia a colori che in B/N, ad evidenziare le scene riferite a fatti storici.
Ma la sfida più impegnativa è stata la ripresa delle esplosioni, perché realizzate dal vero, cioè gli attori vedevano realmente le stesse, e quindi senza l’utilizzo della CGI (Computer-Generated Imagery, cioè immagini generate al computer).
Incentrato, come detto, sulla figura dello scienziato -interpretato da C. Murphy, nato a New York nel 1904 (dec. Princeton 1967), ma soprattutto sul Progetto Manhattan(2), di cui fu direttore scientifico, mentre la conduzione militare fu affidata al Generale L. Groves Jr./M. Damon (che tra l’altro supervisionò la costruzione del Pentagono), portato avanti nei primi anni 40, arrivò ad «occupare più di 130.000 persone e costò quasi 2 miliardi di dollari americani» (Wikipedia).
L’opera di Nolan: «L’avvincente paradosso di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare»(3), è focalizzato sui rapporti professionali e personali che intercorsero soprattutto tra Oppenheimer, il generale, L. Strauss/R. Downey Jr., capo della Commissione per l’Energia Atomica degli USA, il primo ad accusarlo e gli altri scienziati, e dove ognuno svolse, come vedremo, un ruolo da protagonista effettivo sulla riuscita del progetto.
Ma il film indaga anche nell’intimo dello scienziato, sposato con due figli, con Katherine “Kitty” Puening/E. Blunt -biologa ex comunista, principale confidente, ma innamorato più del suo primo amore Jean Tatlock/F. Pugh con la quale ebbe un’ardente e tormentata storia d’amore.
Se al cinema l’argomento bomba atomica ha sempre funzionato (Il dottor Stranamore, S. Kubrick, 1964; The Day After, N. Meyer, 1983; L’ombra di mille soli, R. Joffé, 1989; A prova di errore, S. Lumet, 1964; Il giorno dopo la fine del mondo, R. Milland, 1962; L’ultima spiaggia, S. Kramer, 1959; I giorni dell’atomicaDay One”, J. Sargent, 1989), dove sono presenti anche ottime opere di fantascienza, la stessa smette l’abito fanta, per mostrare il lato nudo e crudo della realtà.
«Il mondo sta cambiando direzione» (la moglie), grazie a uomo che era «oltre il mondo in cui viviamo», lo stesso che ha dato agli uomini «il potere di distruggere sè stessi» (N. Bohr/K. Branagh), immaginando «un futuro terrificante», perché come sostiene lo stesso Oppenheimer: «Non la temeranno finché non la capiranno. E non la capiranno finché non l’avranno usata»; C. Murphy, dal volto «emaciato… arriva a nutrirsi di una sola mandorla al giorno per mantenere la magrezza del vero Robert Oppenheimer»(4), che desiderava «una scienza guidata da principi morali»(5), con la speranza che: «Il vostro lavoro garantirà una pace che l’umanità non ha mai visto», per sentirsi rispondere: «Finché non faranno una bomba più potente» (L. Garrison).
Personaggi e attori
Il film è un tripudio di figure di spicco della scienza in toto, con diversi premi Nobel, del tempo, passati e futuri e dove tutti, anche se solo per pochi secondi sullo schermo, sono efficaci per l’adeguata riuscita del racconto.
Partendo dal protagonista, C. Murphy (28 Giorni dopo, D. Boyle, 2002), per prepararsi al meglio per il ruolo che doveva ricoprire, oltre a leggere il libro, si è affidato al noto fisico Kip Thorne, già consulente di Nolan per Interstellar e il quadro che ne esce, oltre a una interpretazione quasi da Oscar, e che l’attore è riuscito a modellare il suo personaggio dove spiccano sia l’intelligenza che le problematiche morali dello scienziato. Oltre al generale L. Groves, definito: «motivato, guidato dal senso del dovere, irritante»(6), con il quale Oppenheimer instaurò un rapporto basato sul rispetto reciproco (degno di nota, il loro siparietto sul concetto del “quasi zero”, sulle percentuali di distruzione del mondo); una delle controparti è Lewis Strauss/R. Downey Jr., che ebbe un posto di rilievo nella politica atomica degli USA, fortemente voluto dalla produzione, trattandosi di un attore  istrionico, che calza alla perfezione il personaggio come una sorta di nemesi del protagonista.
Gratificante per entrambi, il rapporto tra Oppenheimer e lo scienziato Ernest Lawrence -interpretato da un ottimo J. Hartnet, che diede un enorme contributo all’acceleratore circolare, finalizzato poi come il Super-Collider. K. Branagh, interpreta invece lo scienziato Niels Bohr (Nobel per la Fisica nel 1922). La sua performance si basa su alcuni camei, ma fu il punto focale, oltre che per i colleghi dell’epoca, soprattutto per aver dato un enorme contributo alla meccanica quantistica, che proprio in quegli anni muoveva i suoi primi passi, anche grazie alle teorie di un altro scienziato: W. K. Heisenberg, l’attore M. Schweighöfer, che con il suo Principio di Indeterminazione postulato nel 1927, vinse anch’egli il Nobel per la Fisica nel 1932. Altro cameo per Enrico Fermi (Nobel per la Fisica nel 1938) e K. Gödel, il quale formulò il Teorema di Incompletezza che rivoluzionò la matematica. Ottimo dualismo nel film è quello con Edward Teller, interpretato da B. Safdie. All’epoca Teller avanzò lipotesi che allo scoppio dell’ordigno nucleare latmosfera tutta si poteva incendiare, anche se «le percentuali sono quasi zero», grazie ai calcoli effettuati da quello che è considerato “il padre della bomba a Idrogeno”.
Anche Frank Oppenheimer/D. Arnold, fratello minore di Robert, partecipò al Progetto Manhattan come fisico delle particelle, entusiasta del fatto che le riprese sono state effettuate in New Mexico dove i due fratelli sono cresciuti. «Viviamo in un mondo che è stato creato come una diretta conseguenza del Progetto Manhattan»(7), è l’analisi dell’attore G. Skarsgård che nel film interpreta Hans Bethe, il designer delle bombe esplose sia nel Test che a Nagasaki. Personaggio e interprete di spicco è il “saggio” Isidor Rabi/D. Krumholtz (il matematico protagonista della serie Numb3rs), qui nelle vesti di amico e consulente di Oppenheimer, nel test di Alamogordo; ancora genio, ma nella fisica nucleare e nella chimica. Altro antagonista è William Borden, l’attore D. Dastmalchian, esperto di sicurezza nazionale e direttore della Commissione Bicamerale del Congresso USA, anticomunista, fu lui che scrisse la lettera a J. E. Hoover, fondatore dell’FBI, sulla “spia” Oppenheimer. Buon ultimo, but not least, è Albert Einstein, interpretato da Tom Conti, è lo scienziato tedesco, naturalizzato americano, premio Nobel per la Fisica nel 1921, che, con la sua Teoria della Relatività aprì nuove strade per lo sviluppo della bomba. Lo stesso che, nel film, suggerisce all’amico Robert, paradossalmente, di condividere le sue scoperte con i nazisti in modo da salvare il mondo, non distruggerlo!
L’altra verità e le Teorie del Complotto
Un aneddoto narra che durante il Trinity Test, avvenuto il 16 Luglio 1945 nei pressi di Alamogordo, egli abbia pronunciato questa frase: «Sono diventato Morte, il distruttore di mondi». La citazione è tratta direttamente dal Bhagavadgītā, uno dei testi sacri dell’Induismo, che, insieme ad altri testi come il Mahabharata, contengono la descrizione di vere e proprie macchine volanti, denominate “Vimana”, in quelle che sembrano guerre atomiche. Ciò rimanda ad un secondo aneddoto, anche questo apocrifo, secondo il quale ad Oppenheimer durante una visita in un College, uno degli studenti gli abbia rivolto questa domanda: «È la prima bomba atomica esplosa sulla Terra?». Al che lo scienziato, con sicurezza rispose: «In epoca moderna, si!».
Come non pensare quindi, alla civiltà di Mohenjo-Daro, il cui sito, nella valle del fiume Indo, ancora oggi ha una radioattività di molto superiore alla norma e per questo non presente nei libri di storia? Inoltre, Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 Agosto 1945), come Sòdoma e Gomorra? Ecco cosa sostiene la Bibbia: «Quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore»(Genesi, 19:24). Uno dei termini più evidenziati nel film, perché molto significativo è: «compartimentazione», cioè ogni settore non doveva essere a conoscenza di ciò che facevano gli altri, ma anche individuare e contenere tutti gli aspetti dell’intera operazione, in modo da evitare le, immancabili, fughe di notizie. In effetti è possibile espandere il concetto all’intera scienza ufficiale: ogni branca della conoscenza umana, è appunto a compartimenti stagni. Noi studiosi alternativi, non abbiamo quest’obbligo, nè inutili pastoie, molto spesso frutto di disonestà intellettuale.

Lo Stato del New Mexico

Quindi vi invito a guardare con molta attenzione la mappa a sinistra. Rappresenta una vasta area dello stato sud occidentale degli USA, il vertice in alto, di un ipotetico “triangolo magico”, è la cittadina di Los Alamos, costruita nel periodo suddetto come una sorta di campo base per il Progetto Manhattan e che C. Nolan, ha potuto ricostruire solo in parte per effettuare le riprese. Il vertice in basso a sinistra è occupato dal centro abitato di Alamogordo dove appunto avvenne il già menzionato Trinity Test e la sua zona limitrofa sede tra l’altro della base di White Sands e del famigerato Progetto Mogul, quello dei famosi palloni sonda. Il triangolo si chiude con la cittadina che rappresenta il “Santo Graal” dell’ufologia: Roswell. Come ormai noto, non solo agli ufologi, nel luglio del 1947, esattamente due anni dopo l’esplosione della prima bomba atomica, a poca distanza avvenne il famoso schianto di uno o addirittura due UFO (oggi UAP: Unidentified Aerial Phenomenon). Da notare che Roswell al tempo era sede del 509° Stormo Bombardieri dell’Air Force, l’unico ad avere in dotazione l’arma nucleare. Da lì partì il Magg. J. Marcel, che rinvenne i resti dell’Ufo (i corpi degli alieni furono rinvenuti poco dopo, non da lui), più o meno nella zona segnata dalla stella nella mappa e che l’esercito fece passare come i semplici resti di un pallone sonda e i corpi come manichini… Certo, come ho sostenuto diverse volte, tutto questo sarà, per gli scettici, solo una semplice e pura coincidenza, e se invece non lo fosse? Molti ufologi sostengono che proprio l’utilizzo dell’ordigno nucleare abbia riacceso l’interesse, da parte di civiltà extraterrestri, della razza umana perché divenuti in grado di «imbrigliare l’energia dell’atomo» (dal film, Stargate R. Emmerich, 1994). E non finisce qui. Nel film compare anche Vannevar Bush, l’attore M. Modine, nel 1941 direttore dell’Ufficio di Ricerca e Sviluppo Scientifico del Governo, fu lui che sollecitò il comparto militare-industriale sul nucleare. Lo stesso Governo e lo stesso comparto che, nel 1947, all’indomani del suddetto schianto dell’ufo, lo mise a capo del cosiddetto “Majestic Twelve” (in codice “MJ 12”), un’organizzazione segreta voluta dal Presidente H. Truman, composta da scienziati, militari e governativi, tutti dotati del livello di segretezza “Cosmic Top Secret”, per secretare e insabbiare la realtà extraterrestre.
I teorici del complotto sostengono che col tempo, V. Bush accusò un forte stato depressivo perché voleva rivelare l’enorme segreto: fu suicidato, cadendo in circostanze mai chiarite del tutto, dalla finestra della clinica dov’è era ricoverato… Oppenheimer, quando viene ricevuto dal Presidente H. Truman, ammette: «mi sento le mani sporche di sangue», delicatamente e con una certa dose di ironia e disprezzo, Truman gli porge un fazzoletto bianco e mentre esce lo definisce «piagnone». Non ho il potere che ebbe Oppenheimer, non ho il potere di cambiare il mondo, ma anch’io ho a cuore il futuro di tutto il genere umano, «Immaginiamo un futuro e immaginarlo ci inorridisce» (Oppenheimer). Gli ultimi frames, sono dedicati al pianeta Terra, con vista dallo spazio mentre un’immensa esplosione inizia a mangiarsela: un mònito per l’umanità e sui nefasti, futuri sviluppi della guerra Russia-Ucraina, ma anche delle altre decine di conflitti, molti dimenticati, sparsi per tutto il mondo.

Credits:
Elaborazione grafica di giuseppe nardoianni
Nota dell’autore:
Dove non specificato le citazioni sono tratte dal film.
Data una certa difficoltà nel gestire citazioni, note e fonti (mappa compresa), l’autore si riserva di correggere dove opportuno, a seguito di segnalazioni da parte di altri autori, siti, ecc.

Project Blue Book, il serial

È iniziata il 28 novembre scorso, il serial tv Project Blue Book, con la messa in onda, da parte del quarto canale Rai, dei primi due episodi; serie basata su avvenimenti realmente accaduti (tagline), creata da David O’Leary e prodotta tra gli altri da R. Zemeckis. Certo, ne avevo già parlato poco tempo fa, dopo la visione di un servizio sempre trasmesso dalla Rai, in merito alla chiusura del Progetto da parte dell’Aeronautica Statunitense (USAF). Esso fu l’ultimo di una serie di tre studi sistematici(1), il primo fu il Progetto Sign (1947, l’anno dell’ufo crash di Roswell) e l’altro il Progetto Grudge (1949), sempre condotti dall’USAF, sugli avvistamenti dei famosi Unidentified Flying Objects (=Oggetti Volanti Non Identificati, UFO per le lingue anglosassoni e OVNI per le lingue latine), su tutto il territorio nord americano, ma anche nel resto del mondo, Europa compresa. «Lo scopo delle indagini era quello di determinare se gli UFO costituissero una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, in subordine, di classificare e analizzare scientificamente tutti i dati raccolti dall’aeronautica statunitense sul fenomeno. Avviato nel 1951, il Progetto Blue Book venne formalmente concluso il 17 dicembre 1969 dopo aver indagato 12618 casi di avvistamento, 701 dei quali (circa IL 5 %) rimasero classificati come non identificati»(2).
A capo del Progetto fu posto l’astrofisico Josef Allen Hynek, professore presso l’Università dell’Ohio, passato alla storia non solo come uno dei massimi esponenti dell’ufologia mondiale -è probabile che l’acronimo Ufo(3) sia stato ideato da egli stesso, tenendo presente che è anche il padre della classificazione degli Incontri Ravvicinati di I, II e III Tipo.
Hynek, «Partendo da posizioni di estremo scetticismo, scoprirà presto la fascinazione di fenomeni inspiegabili, ma anche gli indizi di una inquietante cospirazione: i dischi volanti non esistono»(4).
In pratica si potrebbe dire che da estremamente scettico, ma con approccio scientifico, il professore divenne sostenitore tanto da diventare consulente di Spielberg per il celebre film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (1977), e che riteneva quel famoso 5% come la parte più interessante da investigare. Quasi di tutt’altro avviso è Aidan Gillen, l’attore che lo interpreta, che nell’intervista, trasmessa sempre in Wonderland, afferma: «Il fenomeno degli Ufo è nato naturalmente nel periodo successivo alla WWII»; è un concetto errato, in odore di possibile disinformazione e se si fosse trattato di un altro argomento, potrebbe essere quasi da fake.

Il prof. Josef Allen Hynek in
Incontri Ravvicinati del 3° Tipo

Infatti, incorrono nell’errore quanti non sono profondi conoscitori della materia: gli ufo sono noti all’uomo fin dall’antichità, i romani li chiamavano clipeus ardentes, scudi infuocati, immagine chiarissima, poi carri o navi volanti, nei secoli successivi, immortalati anche in diverse opere d’arte, fino ai foo fighter, i Caccia Infuocati(5), che sotto forma di luci azzurrognole seguivano proprio i piloti dell’Usaf e della Raf.
Ed è così che inizia il primo episodio, dal titolo Il combattimento aereo, per la regia di R. Stromberg, dove viene mostrata una riunione del famigerato Majestic Twelve (MJ12), l’organizzazione segreta americana, costituita sempre nel 1947 e voluta dall’allora Presidente H. Truman(6), mentre da un televisore scorrono le immagini con un primo piano di Klaatu, l’alieno (con sembianze umane) protagonista del film Ultimatum alla Terra (R. Wise, 1951 e remake di S. Derrickson, 2008), il numero 1 dell’MJ12 sentenzia: «Più riusciamo a insabbiare, più saremo al sicuro». L’episodio, con un buon ritmo della sceneggiatura, che rimanda alle altre serie sorelle come Dark Skies -Oscure Presenze (L’episodio pilota intitolato proprio Majestic 12) e Taken (prodotta da S. Spielberg), e anche alla mitologia di X-Files, ripercorre luoghi quasi fantomatici per gli ufologi come la Base Aerea Wrigh-Patterson a Dayton, Ohio, dove nell’Hangar 18, vennero presumibilmente secretati i resti del crash di Roswell (anche qui si afferma che a cadere sia stato un semplice pallone aerostatico…), poi il mostro di Flatwoods (primo x-file investigato) e gli uomini col cappello, chiaro riferimento agli uomini in nero (Episodio 2) e concetti di più ampio respiro nazionale e internazionale: «La Nazione in preda di una sorta d’isteria di massa… i russi ci stanno col fiato sul collo e la corsa al nucleare sta per sfociare in un disastro», quindi fornendo all’attenzione pubblica un pensiero scientifico razionale così espresso da Hynek: «C’è una grande differenza fra fantascienza e ipotesi consapevoli… ma entrambe richiedono una mentalità aperta» e «Il futuro è ancora nelle nostre mani». Sarà vero? Vedremo nelle prossime puntate…

Note:
1. https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_Blue_Book
2. idem
3. Recentemente si sta imponendo l’acronimo UAP, Unidentified Aerial Phenomena (=Fenomeni Aerei Non Identificati).
4. Wonderland, Rai4, trasmissione del 24/11/2020 (disponibile su RaiPlay).
5. https://it.wikipedia.org/wiki/Foo_fighter
6. https://it.wikipedia.org/wiki/Majestic_12

Altre fonti:
https://www.luogocomune.net/27-media/5256-project-blue-book-quando-la-fiction-svela-la-verità
https://www.fantascienza.com/24296/project-blue-book-debutta-su-history-channel-la-storia-vera-degli-avvistamenti-di-ufo

credit:
https://www.comingsoon.it/serietv/project-blue-book/1930/episodi/stagione-1/
https://misteryworld.altervista.org/film-incontri-ravvicinati-3-tipo-sue-tante-verita/

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