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Covid-19: Il domani tra di noi

Dopo sei articoli sui virus (più uno specifico sulla SARS), il primo pubblicato nel 2003 sulla rivista Stargate Magazine n°13 (titolo: Virus Versus), poi il secondo (Virus Versus 2: il possibile ritorno) sul sito DNA Magazine (non più presente in rete) e i restanti tutti su questo blog: il terzo Virus Versus 3: Ultimatum; il quarto: Doomsday, il quinto: World War e l’ultimo, il sesto con Countdown,  avendo esaurito quasi tutti i termini catastrofici, (manca solo Apocalipse) ho scelto, non a caso, un titolo non ad effetto, ma più significativo.
Certo avrei potuto far man bassa sui titoli di film di fantascienza, come ad esempio Virus Letale (W. Petersen, 1995) o 28 giorni dopo (D. Boyle, 2002), con la, mai citata abbastanza, frase: «La storia dell’uomo sulla Terra… l’umanità dura solo da pochi istanti, nell’arco di tempo terrestre, quindi se l’uomo scomparisse, tutto tornerebbe alla normalità». Oppure Contagion (S. Soderberg, 2011), considerato il più attendibile dal punto di vista scientifico perché lo stesso regista e lo sceneggiatore si sono avvalsi della collaborazione dei più famosi virologi per rendere la storia più credibile e plausibile(1).
Il titolo scelto, Il domani tra di noi, sebbene il film non sia di fantascienza (tit. orig. The Mountain between us), é allo stesso tempo evocativo, ma proiettato verso il futuro (il domani), inoltre dà un senso di speranza, nell’aspetto forse più importante e decisivo per la lotta alla pandemia: il tra di noi. Il film, per la regia di Hany Abu-Assad (2017), interpretato dalla titanica Kate Winslet, può essere usato come metafora per stigmatizzare il periodo che l’intera umanità sta vivendo.

un’intensa immagine dei due protagonisti di Il domani tra di noi

Dal trailer: «durante la tua esistenza, conoscerai persone che non incideranno sul corso delle cose, ma uno sconosciuto potrà cambiare la tua vita per sempre»(2).
In realtà le persone che invece hanno inciso e incidono sulla vita dei pazienti sono il personale infermieristico e dei medici -di fatti l’altro protagonista del film é un medico; ed é vero che uno sconosciuto può cambiare la vita di ognuno di noi per sempre: basta un semplice starnuto di un passante e il gioco é fatto.
Nel film i due protagonisti viaggiano su un piccolo aereo (la Winslet, copre il ruolo di una fotoreporter, professione cruciale per la diffusione delle notizie), che precipita sulle montagne del Colorado e capiscono che possono contare solo l’uno per l’altra, se vogliono salvarsi, scalare le montagne (la pandemia) e tornare alla civiltà, alla loro vita quotidiana. La tagline recita: «quando non ci sarà più speranza; non smetteranno di credere l’uno nell’altra», che é esattamente quello che siamo chiamati a fare, mai perdere la speranza nell’uno con l’altro. Di conseguenza la situazione che affrontano i due protagonisti, soli, su un territorio inospitale, fatto di montagne innevate, di freddo e natura selvaggia, rappresenta il confinamento; l’impossibilità di essere soccorsi, il distanziamento sociale, che é quasi un ossimoro, perché in realtà nasconde un ben altro significato, in quanto si dovrebbe parlare di distanziamento asociale, come detto é metafora di ciò che stiamo vivendo, e non crediate che abbiamo superato già le montagne e siamo in vista della meta.
Come dice, in un’intervista(3) il regista: «la capacità degli esseri umani, lo spirito degli esseri umani può fare molto, può (farti, nda) sopravvivere, essere in grado di amare, essere in grado di sacrificarsi, essere in grado di essere buono. Lo spirito che consente loro di diventare essere umani migliori… il rapporto tra loro e la natura, tra loro e la civiltà, quando tornano alla civiltà, cambia la loro prospettiva, su come si sentono, cosa pensano».
E allora sebbene sarebbe opportuno ripercorrere le varie fasi che hanno caratterizzato questo periodo critico, mi limiterò ad analizzare una frase, molto abusata e a volte usata a sproposito: la realtà supera sempre la fantasia. Non sono per niente d’accordo. Ecco perché: «La fantascienza non deve rassicurare, ma sconvolgere. Non deve raccontare il Paradiso che ci aspetta, ma tracciare le mappe dell’Inferno in cui viviamo»(4). Ebbene, non siamo neanche lontanamente vicini a ciò che descrive la Science Fiction.
Tutti i film (come pure i romanzi), illustrano un mondo post apocalittico, quando cioè l’uomo è giunto alla fine (o quasi), del suo percorso sulla Terra. Un mondo in cui la pandemia ha mietuto vittime in tutti i continenti e in gran numero, in altre parole: una ecatombe, con l’umanità ridotta ad un manipolo di uomini che vagano alla ricerca di cibo e un posto sicuro dove stare. Di conseguenza la potenza (leggi mortalità) di un virus a livello globale, descritto nella fantascienza, non ricalca ciò che sta succedendo, neanche con la febbre spagnola cento anni fa, ma mai abbassare la guardia, i nuovi focolai quello dicono in realtà, e quindi la situazione potrebbe peggiorare da qui a qualche mese e diventare davvero una vera pandemia.
Altrimenti perché mettere una data (l’anno), dopo il nome…
E allora dire che la fantasia, qui la fantascienza, é sempre superata dalla realtà è un errore grosso e grossolano, parafrasando almeno concettualmente, il grande scrittore Frank Herbert (autore di quell’immenso affresco FS che Dune) é soltanto una sorta di protezione del nostro cervello: «Un meccanismo protettivo che ci difende dai terrori del futuro»(5). Ma é fondamentale mettere a fuoco un altro aspetto, un particolare punto di vista che ci é utile in un contesto dove mancano elementi chiari e la verità è sempre lungi dal divenire.
«In un mondo con una forte pulsione immanentistica come quello attuale, la dimensione dell’Oltre diventa una risorsa rivoluzionaria e pericolosa per i materialismi di massa. Il cinema (come la fantascienza, nda) con la sua immediatezza, ha l’importante funzione di dare forma, ancorché semplificata, al bisogno intimo e verticale dell’uomo – oggi vietato, negato e represso – di oltrepassare la sua realtà, all’interno di un contesto di società e di pensiero che invece ci vuole totalmente immersi in una realtà orizzontale, dominata dalla dialettica servo-padrone e dalla centralità di ruolo del denaro (omissis). Solo il matto, solo l’alienato, solo l’escluso dalla rigida logica positivistica (omissis) saprà cioé guardare (omissis) e scorgervi i riflessi di una Bellezza che non è di questo mondo»(6).
Ecco che, il presidente USA D. Trump, prima snobba l’avvertimento dei servizi segreti sul reale pericolo del virus, poi accusa la Cina, infine dichiara, in pieno lockdown, che l’economia poteva ripartire anche a costo di un numero accettabile di vite umane…
Inutile affermare che se si arriva a questo c’è veramente qualcosa che non va, il virus ha messo a nudo tutte le falle del sistema: la legge del profitto a tutti i costi, é ben radicata nella cultura occidentale, perché ha radici molto profonde.
La mondializzazione, termine caro a Bill Clinton di «processi egemonici adeguati nell’ambito della società internazionale…», senza peraltro dimenticare il «peso delle nuove tecnologie… della vulnerabilità e della sicurezza… delle strategie dell’informazione, indissolubili dalle questioni spaziali», fino al controllo della natura, serve, in pratica, per avere «everything under control»(7).
Come scrissi nell’articolo Shaping The World (pubblicato sul sito Oltrenews, non più presente in rete, che é anche il titolo del paragrafo del libro di cui alle citazioni precedenti), scenari quasi da fantascienza, dove nulla può essere dato per scontato. Ma dobbiamo andare ancora un po’ indietro nel tempo: il Presidente Eisenhower con un “Executive Order” segreto (1957), ordinò di esaminare tali scenari e il gruppo di studio, la Jason Society, «elaborò tre proposte chiamate Alternativa 1, 2 e 3».
Per chi volesse sapere a cosa si riferiscono le Alternative 2 e 3, può leggere qui l’articolo, quella che ci interessa, nel contesto, che stiamo sviscerando é l’Alternativa 1: oltre all’uso di dispositivi nucleari da far esplodere nella Stratosfera, in modo che l’inquinamento potesse uscire dalle buche così create(!), ipotesi scartata per i cosiddetti danni collaterali che tale azione avrebbe prodotto. L’Alternativa prevedeva una drastica riduzione della popolazione mondiale provocando una guerra, una finta calamità naturale (come la caduta di un asteroide) o più propriamente, lo sdoganamento di un virus pandemico, questo sempre per limitare i danni e assicurare ai pochi rimasti post-calamità una decente qualità della vita!
Inoltre, «Il 24 aprile 1974, venne pubblicato, con la firma di Henry Kissinger, il “National Security Study Memorandum 200″, che venne indirizzato, tra l’altro, al presidente americano Gerald Ford, ai Ministeri della Difesa, dell’Agricoltura, al Direttore della CIA e agli amministratori della AID (Agency for International Development). Il “Memorandum” è (omissis) uno studio sull’impatto della crescita della popolazione mondiale sugli interessi strategici esteri americani…»(8).
Poco prima che il virus si espandesse, il 18 ottobre 2019, a New York, il Johns Hopkins Center for Health Security” in collaborazione con il World Economic Forum” e la “Fondazione Bill & Melissa Gates” hanno ospitato l’Event 201: «una simulazione di pandemia globale (omissis) e aveva lo scopo di gestire e ridurre le conseguenze economiche e sociali su larga scala di un’eventuale epidemia virale»(9).
La coalizione conosciuta come Big Pharma, sta lavorando alacremente per trovare una cura, ma nel film Virus Letale (citato all’inizio), i militari vogliono bombardare la cittadina da loro assediata, per preservare la loro potente arma batteriologica.
Mentre ne La città verrà distrutta all’alba (B. Eisner, 2010), remake del capolavoro di G. A. Romero (1973), dopo l’occupazione, le recinzioni, le gabbie per i positivi, il coprifuoco e le fosse comuni, la bomba cade sul piccolo centro distruggendo tutto perché… é più sicuro così!
Breaking News: proprio mentre posto l’articolo, leggo una nota dell’Agenzia Ansa, in Israele per arginare i contagi è sceso in campo l’esercito perché il Ministero della Sanità ha fallito!
Tornando all’Event 201 (nell’articolo citato alla nota 9), l’autore, così continua: «Dietro questo movimento ci sarebbe la “Moderna Inc.” una corporation nata a Cambridge nel 2010, che collabora con multinazionali del calibro di Astrazeneca e Merck, con la Fondazione Bill & Melissa Gates e con il Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency) cioè con l’Agenzia del Dipartimento della Difesa americano che si occupa di ricerche militari…». E dov’è che gli interessi americani impattano sulla crescita della popolazione mondiale se non in Cina? Il laboratorio di Wuhan, inaugurato nel 2017, ha un livello di biosicurezza BSL-4, che é il più alto, lo scopo dichiarato é quello di combattere le più serie minacce biologiche sul pianeta, quindi é perlomeno plausibile che l’nCov-2019, possa essere uscito da lí…(10).
Nel film The Constant Gardener – La Cospirazione  (F. Meirelles, 2005), lo slogan della multinazionale farmaceutica é: «the world is our clinic»; o altrimenti: una persona sana é un malato che non sa ancora di esserlo! Quindi come si può notare ci sono diverse riflessioni da fare e siccome sto trattando di Science Fiction per realizzare un post che andrà su un blog dove la fantascienza é uno dei motori trainanti, non posso esimermi dal fare riferimento alle “questioni spaziali”, precedentemente menzionate.
Nel romanzo Andromeda scritto dal grande Michael Crichton nel 1969, l’autore ipotizza che il virus provenga dallo spazio: un satellite cade nei pressi di una cittadina falciando all’istante tutta la popolazione, tranne due superstiti.
«Ma quello più terrificante relativamente a questo genere di letteratura, è quello scritto dal Global Preparedness Monitoring Board (GPMB), una commissione indipendente di quindici esperti internazionali convocata da OMS e Banca Mondiale. Secondo questi esperti, uno scenario possibile è la comparsa di un virus, di origine sconosciuta, in grado di propagarsi per tutto il mondo per via aerea, che nel giro di 36 ore potrebbe uccidere circa 80 milioni di persone (omissis). Le conseguenze di una tale catastrofe, ci raccontano gli esperti del GPMB, si sentirebbero anche in economia, con il calo del PIL globale, che porterebbe altre morti, forse a milioni»(11).

una flotta di Ufo, avvistata dalla ISS?

Ricordate la questione dei “buchi” nella Stratosfera?
Nei mesi scorsi é stata pubblicata la notizia che causa un “disturbo” nella magnetosfera, siamo stati esposti alle pericolose radiazioni spaziali. La NASA subito si è affrettata a chiarire che é tutta opera del Sole, anche se questo è nel suo periodo minimo di attività.
Un’altra teoria, forse più probabile è che tale apertura é stata creata da un “oggetto” o da una serie di “oggetti”.
Poi sembra che, in piena pandemia, oggetti volanti sono stati avvistati a flotte, come si vede dall’immagine a lato, alcuni sostengono che ci sia anche un filmato dalla Stazione Spaziale internazionale. Solo una coincidenza?(12).
Durante tutta la nostra storia, nei momenti cruciali dell’umanità spesso si sono avuti avvistamenti, il cui ricordo é stato immortalato in numerose opere d’arte, nella fattispecie, diversi quadri.
Siamo in una fase delicata della vita dell’uomo sulla Terra, e questo purtroppo non viene evidenziato abbastanza, a tutto vantaggio degli stolti che prendono sotto gamba qualsiasi avvertimento, non solo ma sarà «il ritorno alla quotidianità il vero banco di prova della propria capacità di adattamento»(13).
Tutto questo però «non fa altro che ricordare all’uomo, l’implacabilità di Madre Natura»(14), o di Gaia, per chi, come lo scrivente, crede che il pianeta Terra, sia in realtà un essere vivente. Un essere vivente a tutti gli effetti che soffre per colpa di quella balla spaziale, o se preferite di quella sporca bugia, di quella strana invenzione che la scienza chiama homo sapiens.

Note:

1.Cfr.https://www.comingsoon.it/cinema/news/contagion-perche-e-il-film-piu-accurato-scientificamente-di-tutti-quelli/n104624/
2.https://www.comingsoon.it/streaming/news/il-domani-tra-di-noi-i-dispersi-kate-winslet-e-idris-elba-in-streaming-su/n105626/
3.https://www.comingsoon.it/film/il-domani-tra-di-noi/53724/video/?vid=27777
4.Meredith Burton, in Ken Parker Magazine, pag. 4, Bonelli Editore, 1995.
5.Frank Herbert, dalla Raccolta dei detti di Muad’Dib, della Principessa Irulan, p. 299, Nord).
6.https://www.filmtv.it/playlist/715856/i-piu-bei-film-metafisici/#rfr:none
7.Jean-Michel Valantin, Hollywood, il Pentagono e Washington, Fazi Editore.
8.Summary of National Security Study Memorandum 200. Memorandum 200: il genocidio diventa politica estera americana, tratto dal libro di Franco Adessa, «ONU: gioco al massacro». In http://www.disinformazione.it/memorandum200.htm.
9.https://disinformazione.it/2020/01/26/lesercitazione-event-201-e-il-virus-cinese-uscito-da-un-laboratorio-militare/
10.idem
11.https://www.fantascienza.com/25481/wuhan-e-il-romanzo-della-pandemia-globale
12.https://www.segnidalcielo.it/incredibile-aumento-degli-avvistamenti-ufo-durante-la-pandemia/
13.https://www.mymovies.it/film/2017/themountainbetweenus/
14. idem

Credit
Immagini tratte da:
www.comingsoon.it
www.mymovies.it
www.disinformazione.it
www.segnidalcielo.it

Il giorno, la storia e… gli Ufo!

L’altro ieri, 17 dicembre, è andata in onda sul canale Rai dedicato, la puntata quotidiana de Il Giorno e la Storia, un programma di Giovanni P. Fontana. Uno dei servizi, pochi ma esaurienti minuti, riguardava gli Ufo.
Con il sottofondo musicale, la colonna sonora della fortuna serie SciFi X-Files, la voce narrante così ha esordito: «17 dicembre 1969, viene improvvisamente archiviato dall’aviazione militare Usa il programma di investigazione sugli Ufo». Oltre 12.500 segnalazioni, per oltre un decennio il Project Blue Book è stato promosso e sostenuto dall’amministrazione americana. La scelta di chiudere il programma fu perchè mancavano, sempre secondo il governo Usa, «prove attendibili».
Per l’approfondimento interviene il direttore di Avvenire Marco Tarquino, il quale commenta che nel ’69 scoprimmo la Luna e ci dimenticammo degli Ufo, «ma loro non si sono dimenticati di noi», coniugando il fenomeno ufo con il cinema e il web. Ricorda che, recentemente, «è rimbalzata una storia, secondo la quale, il Pentagono avrebbe nascosto prove di oggetti volanti non identificati sui cieli d’America e non solo (omissis) questo significa che non dovremmo smettere di indagare anche se investigazioni come quella che vennero condotte in quegli anni ormai lontani si sono dimostrate inutili o almeno sono state secretate, in modo tale che noi giornalisti non ve la racconteremo mai». Di seguito la voca narrante riprende con l’affermare che i resoconti e le prove sono conservati nella base USAF di Wright-Patterson in Ohio.
Il servizio si conclude con una breve intervista all’astronomo Carl Sagan che insieme al collega Frank Drake(1), concepirono la famosa targhetta che fu installata sulla sonda, lanciata tre anni prima, Pioneer 10: «una sorta di biglietto da visita intergalattico», con diversi dati riguardanti, l’uomo, il nostro sistema solare, la sua posizione, ecc.
Cosa possiamo leggere tra le righe di questo breve, ma intenso reportage? Innanzitutto il Project Blue Book, aperto ne 1947, anno di nascita dell’ufologia moderna e all’indomani della WWII, aveva a capo il famoso scienziato Josef A. Hynek, che messo lì per sfatare il fenomeno, alla fine fu costretto a cedere all’evidenza dei fatti tanto da comparire in un cameo nel finale del film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (S. Spielberg, 1977). Poi c’è il triangolo governo, media, ufo: tutti gli avvistamenti Ufo, veri o presunti tali, vengono smentiti dai media, asserviti al potere e ai vari governi. Innanzitutto è bene chiarire che il termine UFO, non è stato inventato dagli ufologi, ma dalla stessa Marina Statunitense, che ormai da settant’anni, cioè dal famoso incidente di Roswell (New Mexico, 1947), dovette dare un nome ai continui avvistamenti di OGGETTI Volanti non Identificati. Il termine oggetto descrive un qualcosa di visibile, di consistente al tatto e che occupa uno spazio fisico: e allora perché ogni volta che un avvistamento arriva al grande pubblico, in tv compare un qualsiasi esperto che solo perché è autorizzato a parlare, afferma senza mezzi termini che quell’oggetto, l’UfO, non esiste?! È quantomeno una contraddizione in termini, è come dire Bottiglia Volante non Identificata, e affermare poi che la bottiglia non esiste!
Infine, se da una parte si denota, una certa apertura, da parte di alcuni governi che stanno aprendo i loro archivi, dall’altra, la possibilità del disclosure, secondo me, non avverrà mai perché, i poteri forti, quelli che stanno molto al di sopra dei vari governi nazionali, e che fanno capo all’ormai famigerato Nuovo Ordine Mondiale, non vogliono che il fenomeno Ufo, sia considerato reale.

Per chi volesse vedere la puntata, questo è il link:
https://www.raiplay.it/video/2019/12/persone-eventi-ricorrenze-del-17-dicembre-c01fae7f-99f2-4499-9052-f54de8fa9c27.html

Nota:
1. Frank Drake è famoso per aver ideato una formula matematica, speculativa, che è utilizzata per calcolare il numero di civiltà intelligenti, esistenti nella nostra galassia. Negli anni questa formula è stata ulteriormente ripresa per calcolare le civiltà aliene presenti in tutto l’universo.

credit: immagine tratta dal filmato © Rai.

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