Scienziati reticenti, incartamenti Top Secret, una base polare segreta e lo Shuttle Endeavour che và in tilt. Fantascienza o Realtà? Onestamente a questo punto non saprei come rispondere senza l’utilizzo di una terza via che forse è la chiave per comprendere l’ultimo mistero spaziale. Lo scrittore Jean-Michel Valantin, nel suo libro Hollywood, il Pentagono e Washington (Fazi Editore), come ho già scritto in passato, teorizza, e non è il solo, che il governo americano ha da sempre usato il cinema sia a livello politico per propagandare i suoi intenti, ma anche e, soprattutto per informare in maniera indolore la popolazione mondiale anche su eventi ritenuti destabilizzanti come, aggiungo io, ad esempio la realtà extraterrestre. La frase iniziale di questo post, in realtà è la trama, molto sintetizzata del film The Core una produzione Usa, Gran Bretagna, del 2003 a firma di Jon Amiel. Come scrissi nella recensione sul mensile “StarGate Magazine”: in una base polare ultrasegreta situata in Alaska, il governo americano conduceva il “progetto Destino”, una tecnologia talmente avanzata, che sembrava uscita dagli studi di N. Tesla, in grado di provocare terremoti in zone prestabilite. Ma concentriamoci sulla realtà dei fatti. Il 9 novembre è partita dal Cosmodromo russo di Baikonur la sonda Phobos-Grunt che in un viaggio di ben 11 mesi avrebbe dovuto atterrare sul satellite di Marte e raccogliere campioni della luna marziana (grunt=suolo in russo). La sonda, però quando era ancora in orbita terrestre per avere una più favorevole finestra di lancio, ha perso «inspiegabilmente» tutti i contatti con il centro di controllo russo. Fin qui niente di strano, forse. Infatti, il tenente generale Nikolay Rodoniov comandante del sistema di allerta russo per i missili balistici ha accusato gli americani di essere gli artefici del disastro compiuto ai danni della Sonda con l’utilizzo del sistema HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program), situato a Gakona in Alaska, che ufficialmente viene utilizzato per studiare la ionosfera, ma che, secondo gli esperti della controinformazione serve a ben altro come ad esempio l’utilizzo delle scie chimiche e come arma per provocare terremoti. Se davvero è successo questo e l’accusa del generale russo, fa propendere verso questa ipotesi, la domanda è, come al solito: perché? Perché impedire alla sonda di avvicinarsi a Marte e addirittura atterrare su una sua luna (il quarto pianeta dal sole ha due lune, l’altra è Deimos). Forse, a questo punto, qualcuno vuole evitare che occhi indiscreti guardino più da vicino cose che loro hanno già visto e non vogliono che altri e, di conseguenza l’umanità, ne venga messa al corrente. C’è vita su Marte o su una delle sue lune? Oppure c’è stata? Se è così allora gli studiosi che sostengono che sul pianeta rosso, che poi forse rosso non è, ci siano strutture artificiali, hanno effettivamente ragione? Se al tutto aggiungiamo che per quanto riguarda il guasto della sonda i diretti interessati americani tacciono nel loro ormai omertoso e ridicolo silenzio, il quadro è, secondo me, completo.
Fonti:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7334.10