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Creators, the past

«Un film dove la fantasia svela la realtà».
Questa è l’intrigante tagline che apre il film Creators, diretto da Piergiuseppe Zaia, scritto con Eleonora Fani, che dà anche il volto e le movenze, sexy, a Lady Airre. Presentato in anteprima al Lucca Comix, lo scorso anno, finalmente approda nelle sale italiane, il primo lungometraggio di Zaia, girato in 5k, con la tecnica del green screen, in una produzione tutta italiana, come risposta ai blockbuster americani, ma soprattutto per lanciare la fantascienza italiana verso l’olimpo, è il caso di dirlo, cinematografico.
In passato, nel secondo dopoguerra del secolo scorso soprattutto, il cinema di fantascienza italiano è stato costellato di pellicole a basso, se non bassissimo budget, realizzati più da mestieranti del cinema e degli effetti speciali visivi, opere che hanno avuto, purtroppo, un cammino a sè stante, a parte forse Nirvana (G. Salvatores, 1997), una produzione Italo-francese, oppure 6 giorni sulla Terra (V. Venturi, 2011), film che ha avuto un buon successo se non altro fra gli appassionati di alieni, rapimenti e teorie complottistiche(1).
Il lavoro di Zaia (primo capitolo di una trilogia), la maggior parte svolto in post produzione, con più del 66% di shots, relativi agli effetti speciali, punto focale di tutto il lavoro, anche perché il supervisore è Walter Volpatto, che ha lavorato nell’ultimo capitolo di Star Wars, ma anche con una tecnica di prim’ordine non si è riuscito a sollevare una trama poco convincente e avvincente. Il cast, invece, è formato da attori di livello hollywoodiano come Chris Payne, Gérard Depardieu e l’inossidabile William Shatner, che per i pochi che non lo sapessero è stato per anni al comando dell’Enterprise in Star Trek, e qui, in un’improbabile look, recita il ruolo di Lord Ogmha, capo degli 8 Lord che compongono il Consiglio Galattico. I Lords, per scongiurare la catastrofe si riuniscono alla ricerca di uno di loro e della Lens, una boccia in metallo, depositaria del segreto della creazione, e del dna, l’essenza stessa dell’esistenza del pianeta alla quale essa è abbinata.

William Shatner è Lord Oghma

Ma il Lord che governa la Terra, non vuole cedere al volere del Consiglio, e quindi nasconde la sua Lens, proprio sul nostro pianeta.
Inoltre, L’evoluzione dell’uomo non ha seguito, sulla Terra, il progetto stabilito, quindi la lotta diventa necessaria, anche perché la Lens ha in serbo tutta la storia umana, (quella vera?), quella che i potenti nascondono con tutte le forze al resto dell’umanità che, se venisse svelata causerebbe il collasso della nostra civiltà, ad iniziare dalle religioni e dalla cultura dominante.
La fantasia svela la realtà, si diceva all’inizio: non siamo d’accordo, la fantasia a volte, è fine a se stessa, ma siccome nel film c’è anche Mauro Biglino(2), che interpreta sè stesso, cercheremo di svelare quel quid in più usando il suo personale adagio: «Facciamo finta che…».
E allora, facciamo finta che le domande: «Da dove veniamo» e «dove stiamo andando», che la voce narrante recita all’inizio, non rimandino a Blade Runner (Ridley Scott, 1982). Poi: «È giunto il momento della grande rivelazione! (…) i Lord si riuniscano per prepararsi a un nuovo allineamento» (dei pianeti, l’azione parte dal 2012, nda), le galassie entreranno in una nuova era e che «questa è una storia vera»(3).
È mia opinione che la storia vera, è affare di pochissime persone, quelle che conosciamo sono teorie, solo che alcune vengono accettate come vere e le altre no.
È la stessa Eleonora Fani che sostiene: «Siamo abituati a farci raccontare tutto dalla televisione e dai media, a non porci tante domande, e noi invece cerchiamo di stuzzicare la curiosità e l’intuito delle persone e di risvegliare magari in qualcuno l’idea che forse tutto quello in cui abbiamo creduto fino ad ora forse non è proprio così»(4). Facciamo finta che, il disaccordo nel Concilio e la lotta tra gli Dei che ci hanno creato, non sia una storia antica e che non rievochi la creazione e al contrasto tra chi voleva eliminare l’umanità dopo averla creata e chi invece credeva in un suo riscatto che non c’è stato mai. Facciamo finta che le guerre non si fanno per motivi religiosi o economici, che l’aiuto di oggi non diventi la schiavitù di domani, anche se purtroppo così è stato, quando la paura di disperdersi per l’uomo, nel mondo, non divenne panico (dal film).
Non dirò del virus alieno, anche qui facciamo finta che non faccia parte anche della mitologia della serie cult degli anni ‘90: X-Files. Non dirò del re scorpione, protagonista in diversi film è che si fece strada agli inferi per recuperare la spada (questa, nel film viene appunto trovata in un cimitero), dopo aver evocato Seth, il Dio del Caos, anche se per molti è un termine spregiativo, ma è dal Caos che nasce l’armonia (dal film).
Per recuperare la LensLady Airre si avvale dell’aiuto di Sofy, e di nuovo facciamo finta che la ragazza non abbia capacità paranormali e che da bambina non sia stata rapita dagli alieni. Mentre Lord Kanaff, il responsabile del pianeta Terra, utilizza, Natan, figlio ibrido proprio di Lady Airre.
Da qui, senza voli pindarici, entriamo più nello specifico, per svelare i messaggi esoterici, nascosti, di cui la pellicola è piena. A iniziare proprio da Natan: il nome è presente in diverse lingue, ebraico compreso, è di fatto un nome biblico, citato varie volte nell’antico testamento, nome di un profeta, deriva dalla parola Nathanel, formata da Nathan “dono” e “El” Dio, quindi “dono di Dio”, di fatti egli è figlio della dea Airre. «Otto pianeti, otto sovrani, otto Lens! Le Lens posseggono un potere immenso».
Il numero 8 ha molti significati. Innanzitutto l’8 ruotato di 90°, rappresenta il simbolo dell’infinito; è il numero atomico dell’ossigeno, elemento importante per la vita sulla Terra e, dopo il declassamento di Plutone, 8 sono i pianeti principali; inoltre l’8 è universalmente considerato come il numero dell’equilibrio cosmico. Il suo segno zodiacale di riferimento, non a caso è lo Scorpione. La maggior parte delle strutture sacre, chiese e templi hanno pianta ottagonale, l’ottagono è il simbolo della Resurrezione(5). Rappresenta, infine la padronanza nel governare il potere sia materiale che spirituale.
Quale potrebbe essere, alla fine, la storia vera? Ormai è chiaro che la conoscenza nascosta è molto più consistente e stimolante rispetto a quella accademica istituzionale. Tenere l’umanità nell’ignoranza è il modo perfetto per esercitare il potere, diversamente si apprenderebbe che l’uomo è stato creato da una razza aliena, che il suo corpo, ma forse anche questo pianeta sono una sorta di prigione, e che la vera energia, lo spirito presente nel suo dna (dove si troverebbe la firma degli Dei, che dei non sono), sono talmente potenti che, se usati, come vuole l’esoterismo, potrebbero essere addirittura in grado di «spostare le galassie».

Note:
1.Il film è ispirato agli studi del prof. C. Malanga, dell’Università di Pisa, primo in Italia e fra i primi nel mondo a studiare, scientificamente, i rapimenti alieni con l’uso dell’ipnosi regressiva.
2.Mauro Biglino ha tradotto dall’ebraico biblico, 17 volumi per le Edizioni San Paolo. Basandosi sulla traduzione letterale, Biglino affronta la Bibbia da un lato attribuendole una natura di cronaca storica, dall’altro desumendone ipotesi inseribili nel filone della paleoastronautica e del creazionismo non religioso.
3.https://www.comingsoon.it/film/creators-the-past/58001/scheda
4.https://www.comingsoon.it/cinema/news/creators-the-past-i-segreti-del-colossal-fantasy-made-in-italy-svelati/n112194/
5.Nel film viene ipotizzato che Gesù sia di origine aliena.

Fonti:
https://www.fantascienza.com/26221/creators-the-past-debutta-oggi-il-colossal-fantascientifico-italiano
https://www.fantascienza.com/21967/creators-the-past-dall-italia-una-trilogia-di-fantascienza-con-shatner-e-depardieu
https://www.comingsoon.it/film/creators-the-past/58001/scheda/
https://www.mymovies.it/film/2020/creators-the-past/
https://maurobiglino.it/2020/10/finalmente-e-arrivato-creators-the-past-il-colossal-con-mauro-biglino/
http://www.levantenews.it/index.php/2020/10/02/sestri-creators-the-past-primo-kolossal-di-fantascienza-made-in-italy/
https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-otto/
https://it.m.wikipedia.org/wiki/8_(numero)
https://www.tuscanypeople.com/simbolo-numero-8/
https://www.mitiemisteri.it/significato-dei-numeri-simbologia-del-numero/otto-8

sito ufficiale del film: https://creatorsmovie.it

credit
immagini tratte da:
https://www.mymovies.it/film/2020/creators-the-past/poster/0/
https://cinema.fanpage.it/creators-the-past-trama-trailer-e-curiosita-del-kolossal-fantasy-di-piergiuseppe-zaia/

Maria Maddalena: il 13° Apostolo

Acqua e Spirito. Nonostante il termine ebraico Ruach, non significhi Spirito, sono alcune delle prime parole del Libro della Genesi e i due concetti più ricorrenti nel film Maria Maddalena: «un ritratto autentico e umano di una delle più enigmatiche e incomprese figure spirituali della storia»(1). Sebbene la figura della Maddalena (da Magdala, la città da cui proveniva) al cinema non sia stata mai ben tratteggiata, il film di Garth Davis, al contrario di altre opere tipo la Maria Maddalena di Raffaele Mertes (2000) e anche la Mary di Abel Ferrara (2005), o The Passion (M. Gibson, 2004), come ne L’ultima tentazione di Cristo (M. Scorsese, 1988), trascende i concetti ai quali siamo stati, forzatamente e falsamente, abituati. L’opera di Davis è il giusto mix tra sentimento, dolcezza e spiritualità, nella prima parte e rabbia, lotta e Passione, nella seconda. La sequenza iniziale colpisce e penetra nel profondo: Maria Maddalena è immersa nell’acqua, dalla quale si lascia avvolgere delicatamente, per poi affrontare la vita di tutti i giorni, sottomessa al padre e soprattutto al primo fratello; aiuta la levatrice in un difficile parto, calmando la partoriente accarezzandola e fissandola negli occhi, denotando una forte presenza di spirito. Fino a quando incontra lo sguardo ieratico, improntato a un senso grave e solenne di sacralità, di Gesù. Da rilevare è l’ottima prova degli attori: il Messia interpretato da Joaquin Phoenix (l’imperatore Commodo ne il Gladiatore), per il quale gli elogi ormai si sprecano e la convincente Rooney Mara, alla seconda collaborazione con il regista australiano, nel ruolo della Maddalena, il cui volto, delicato, è spesso, un po’ per pudore, a rimarcare la condizione della donna a quei tempi, incorniciato nel suo velo. La perfetta ricostruzione dei costumi, dei luoghi (i “sassi” di Matera sono imprescindibili), i paesaggi, le albe vivide di una luce particolare, riproposta, con un uso sapiente della fotografia, ad hoc negli interni quasi con la maestria del Caravaggio (e vi assicuro che il paragone non è irriverente), fanno di ciascuna scena un quadro come se fosse ogni «immagine su di un vetro» (Pietro, che racconta la sua a vita a Maria Maddalena) o appunto, su una tela. Maria Maddalena non è la Prostituta(2), né da lei sono usciti «sette demoni»(3), entrata in punta di piedi fra i Dodici Apostoli, riesce pian piano, con la sua semplicità e umiltà a scalarne la gerarchia, fino a diventare una sorta di alter ego per il Cristo, tanto che questi arriva a chiederle, poco prima di arrivare a Gerusalemme: «Che cosa devo insegnare?». Questo lascia supporre che Gesù l’aveva in forte considerazione; nel Vangelo apocrifo di Filippo, c’è scritto: «La compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e spesso la baciava sulla bocca». Frase altamente controversa, che ha suscitato scalpore, insinuando il dubbio che la loro unione non fosse solo “sacra”, ma carnale. Si discute da sempre se Gesù fosse sposato o meno: storicamente, per la tradizione ebraica, il Maestro (Rabbì) non poteva non essere un uomo sposato -altrimenti chi gli avrebbe dato credito se non avesse avuto nemmeno una moglie? Addirittura i Templari attestano una discendenza, della “sposa”, il vero Sacro Graal, di Cristo, e del viaggio che ella intraprese per raggiungere il sud della Francia (secondo la leggenda, il suo cranio è conservato in una Basilica a lei consacrata nei pressi di Marsiglia).
È Gesù stesso a Battezzarla; «compagna» del Cristo, lei si siede alla destra del Figlio per l’Ultima Cena (proprio come nel Cenacolo di Leonardo), è lei che scopre il Tradimento nelle parole e negli occhi di Giuda; è lei la prima «Testimone» della presunta Resurrezione (riportata solo nei Vangeli canonici, il Vangelo apocrifo di Pietro, al quale i fedeli non devono credere, dice tutt’altro), portatrice del Logos, “Apostola degli Apostoli”(4), perché, nel corso dei secoli, è stata così bistrattata?
Gesù le ha lasciato un altro messaggio esoterico, in antitesi con la tradizione ebraica? «Ha forse egli parlato in segreto a una donna prima che a noi e non invece apertamente? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi?» si legge proprio nel Vangelo gnostico di Maria Maddalena.
«Forse abbiamo frainteso» perché tutto «Va al di là della nostra comprensione» (sono frasi che lei pronuncia nel film) -può darsi, ma «La Dea occulta del Cristianesimo»(5) come mai non è diventata la Pietra fondatrice della Chiesa? Semplice. Per volere dei cosiddetti “Padri della Chiesa”, della loro ossessiva visione maschilista; quasi cancellata dalla storia, deliberatamente con un pensiero imposto. Gesù, dal film, ci ricorda che: «Siamo proprietari del nostro spirito», uno spirito che è stato soffocato. Nel toccante e bellissimo dialogo finale, quando la Maddalena porta l’Annuncio della Resurrezione, lo stesso cerca di fare Pietro nei suoi confronti: «Non resterò in silenzio, mi ascolteranno», purtroppo così non è stato.

Note:
1.https://www.comingsoon.it/cinema/news/maria-maddalena-rooney-mara-e-joaquin-phoenix-nel-poster-italiano/n73865/
2. L’accostamento tra Maria Maddalena e l’adultera redenta risale in realtà al 591, quando Papa Gregorio Magno, basandosi su alcune tradizioni orientali, in un suo sermone identificò le due figure.
In https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Maddalena
3. Vangelo secondo Luca (8, 2-3).
4. Definizione del teologo Ippolito Romano (170-235 d.C.). Appellativo ripreso da Papa Francesco nel 2016.
5. Maria Maddalena. La Dea occulta del Cristianesimo, Lynn Picknett, L’Età dell’Acquario Editore, 2005.

Fonti:
https://www.mymovies.it/film/2018/marymagdalene/
http://www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=91&page=9
http://www.gliscritti.it/approf/2008/papers/ravasi100508.htm
https://giuseppemerlino.wordpress.com/2014/04/27/maria-maddalena-e-linsegnamento-segreto-di-cristo/
http://www.duepassinelmistero.com/maria_di_magdala_ed_il_grande_se.htm
https://www.mymovies.it/film/2018/marymagdalene/pubblico/?id=779096
https://www.comingsoon.it/cinema/news/maria-maddalena-il-nuovo-trailer-italiano-del-film-con-rooney-mara-e/n75541/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/la-maria-maddalena-di-rooney-mara-insieme-ad-alcune-delle-donne-piu-forti/n75741/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/maria-maddalena-una-clip-italiana-esclusiva-del-film-con-rooney-mara/n76256/
https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/rooney-mara-e-maria-maddalena-il-nostro-incontro-con-la-protagonista-del/n76453/

credit: immagini tratte da www.comingsoon.it

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